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Il mio vincitore per il miglior libro del 2015 è un traduttore

Creato il 23 dicembre 2015 da Andreapomella

Che si fa a dicembre? Si fanno le classifiche. Che fanno i lettori forti? Fanno le classifiche dei libri forti. Io sono un lettore forte e quest’anno ho letto dei libri molto forti, perciò vorrei approfittare di questa opportunità per suggerire un elemento da includere nella classifica, o meglio per suggerire una mia classifica di libri molto forti, solo che mentre ci penso mi rendo conto che non sono in grado di fare una classifica, per vari motivi, non ultimo perché dicembre non è finito e ho ancora due o tre libri da leggere che in tutta onestà penso di poter leggere tra Natale e capodanno, quello che sto leggendo ora, per dire, è un serio candidato alla vittoria di questo imprescindibile trofeo. Ma per semplificare le cose mi limito ad annunciare il vincitore e quindi ad appellarmi al principio di autorità che esclude libri in corso di lettura e i libri di là da leggere: il vincitore dell’anno per me è un libro vecchio di centosessantaquattro anni, il cui autore per una volta non si fregerà della palma, perché la maggior parte del merito della vittoria in questo caso va al suo traduttore italiano, ossia Ottavio Fatica, che quest’anno ha ritradotto per Einaudi Moby-Dick; è suo il merito se per molti giorni ho desiderato salpare su un “veliero cannibale” a caccia di capodogli; è suo il merito se ho pensato che avrei potuto degradarmi a scagliare freccette dirette alla pancia di una bestia di cinquantadue tonnellate di peso con la quale non ho mai avuto il benché minimo motivo di discussione in vita mia; insomma, è suo il merito se per seicentosettantatré pagine sono regredito allo stato di natura del lettore per antonomasia: alla stupefazione del bambino.


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