Il mistero di Phobos si infittisce

Creato il 08 giugno 2010 da Zonwu

Il  mistero di Phobos si infittisce man mano che si studia questo curioso pezzo di roccia. Le teorie prevalenti sull'origine di Phobos sono principalmente tre, più una quarta che, per quanto giudicata la meno probabile, viene comunque tenuta in considerazione anche da una parte della comunità scientifica:

  1. Phobos è un asteroide catturato dall'attrazione gravitazionale di Marte;
  2. Phobos si è formato in situ, mentre nasceva Marte;
  3. Phobos si è formato posteriormente a Marte, probabilmente per una collisione tra un asteroide ed il Pianeta Rosso che ha gettato nello spazio una massa di detriti;
  4. Phobos è un oggetto di natura artificiale.

L'Agenzia Spaziale Europea ha utilizzato il Mars Express, e continuerà a farlo, per studiare Phobos, e cercare di far luce sulle sue misteriose origini. Phobos è la prima luna di Marte per dimensioni (26.8 × 22.4 × 18.4 km), ed orbita a circa 9 km di distanza dal piano equatoriale marziano, più vicino di qualsiasi altra luna del Sistema Solare.
Orbita così vicino a Marte che si muove più veloce della stessa rotazione del pianeta. Il suo raggio orbitale sta diminuendo, e probabilmente Phobos impatterà su Marte prima o poi, o darà alla luce un anello di detriti attorno al pianeta da qui ai prossimi 11 milioni di anni.
E' inoltre uno dei corpi più riflettenti del nostro sistema solare, e mostra un enorme cratere da impatto, il cratere Stickney. E' una delle caratteristiche più curiose di Phobos, ed è proprio ciò che il futuro passaggio del Mars Express, previsto per l'agosto 2010, tenterà di studiare più approfonditamente.
Mars Express passerà ad una media di 1200 km di distanza da Phobos, effettuando nove passaggi che lo porteranno ad una distanza minima di 403 km il 24 agosto 2010. Altri 10 passaggi sono programmati tra dicembre 2010 e gennaio 2011, con un avvicinamento massimo di 96 km.
E man mano che si passa ripetutamente attorno a Phobos, si scoprono sempre più dettagli curiosi e che alimentano il mistero che lo circonda. Nel descrivere la struttura geometrica di questa luna mostrata dal MARSIS, l' ESA ha ripetutamente enfatizzato il fatto che "diversi compartimenti interni di Phobos sembrano trattenere un certo tipo di atmosfera". Phobos infatti sembra avere dei compartimenti interni, alcuni vasti anche 400 metri, e che sembrano mantenere una pressione interna stabile.
Phobos sembra mostrare molte caratteristiche superficiali tipiche di asteroidi carbonacei di classe C, il che sembrerebbe favorire l'ipotesi che sia uscito per qualche ragione dalla fascia di asteroidi e catturato dall'attrazione gravitazionale di Marte. Ma rimane comunque difficile spiegarne i meccanismi di cattura e l'evoluzione della sua orbita sul piano equatoriale di Marte.
La densità di Phobos è stata misurata, e risulta essere pari a 1,887 grammi per centimetro cubico, il che sembrerebbe inconsistente con l'ipotesi di un guscio vuoto. In aggiunta, le immagini ottenute dalle sonde Viking negli anni '70 mostrano Phobos come un oggetto naturale, non artificiale, relegando le teorie del "vuoto" di Phobos al ruolo di semplici speculazioni.
Queste osservazioni però vengono messe in dubbio dal fatto che i calcoli sul volume di Phobos effettuati dal Mars Express suggerirebbero la presenza di vaste caverne interne, e che la roccia della luna marziana non è affatto solida e compatta, ma porosa. Tutti questi dati rilancerebbero l'ipotesi che una porzione pari ad 1/3 o 1/4 di Phobos sia cava, sotto forma di ampie caverne.
Se Phobos è cavo, cosa cambia nella nostra visione di questa bizzarra luna di Marte? Per prima cosa, è abbastanza curioso avere una luna cava. Non è difficile immaginare vuoti interni in altri corpi rocciosi, ma 1/3 o addirittura 1/4 dell'intero volume è parecchio.
Il fatto che l'ESA suggerisca che ci siano nicchie stabili di pressione e atmosfera all'interno di Phobos potrebbe far pensare inoltre che all'interno possa esserci intrappolato "qualcosa". La porosità di Phobos potrebbe fare in modo che, lentamente, queste nicchie di pressione possano modificarsi nel corso del tempo, ma pare che questo non si sia verificato in milioni di anni. Sembra, insomma, un corpo roccioso con compartimenti a tenuta stagna.
E' sufficiente per immaginare un'origine artificiale di Phobos? No, non è sufficiente. Per dimostrarlo occorreranno altre analisi e dati che, si spera, le future missioni previste per i prossimi anni raccoglieranno su questo misteriosa luna marziana.
Come già detto in questo articolo, nel 2011 la Russia invierà la sonda Phobos-Grunt, che rimarrà sulla superficie della luna marziana per un anno e raccoglierà campioni della superficie da riportare sulla Terra.
Gli obiettivi della missione saranno:

  • studiare le origini di Phobos e la sua composizione chimica
  • studiarne l'evoluzione in relazione con Marte
  • capire il ruolo dell'impatto degli asteroidi nella formazione dei pianeti e della loro atmosfera.

Si spera che la Phobos-Grunt possa far luce sulle bizzarrie di Phobos e sulla sua origine, ancora avvolta nel mistero.


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