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Il mistero di San Galgano e la spada nella roccia

Creato il 19 febbraio 2013 da Yellowflate @yellowflate

Il mistero di San Galgano e la spada nella rocciaL’abbazia di San Galgano è un’abbazia cistercense, sita ad una trentina di chilometri da Siena, nel comune di Chiusdino. Ai piedi della collina,  circondata dai boschi selvaggi, ecco le rovine dell’abbazia gotica senza tetto ed il sito costituito dall’eremo, detto “Rotonda di Montesiepi”, costruzione più antica della grande Abbazia.

La cappella di San Galgano  è un edificio sacro dove è conservata la spada che, secondo la tradizione, Galgano Guidotti avrebbe infisso nella roccia in segno di rinuncia alla vita mondana.la presenza proprio qui di una delle due “spade nella roccia”. Nelle mura dell’abazia, la mancanza del tetto l’accomuna  a quelle di Melrose e di Kelso in Scozia, di Tintern in Galles, di Cashel in Irlanda e di Eldena in Germania e il Convento do Carmo a Lisbona. La spada riporta la nostra mente alla spada nella roccia di re Artù.

Uno, cento, mille misteri che si sovrappongono, si accavallano qui, a San Galgano, nella verde desolazione di questo magico angolo di Toscana. Davvero qui, nella val di Merse, a sud di Siena, si ha la sensazione di trovarsi al cospetto di una porta che si spalanca su un altro mondo, un mondo di mistero.


Proprio qui vive una leggenda, legata a una misteriosa setta di cavalieri  a cui apparteneva Galgano Guidotti. Di san Galgano, titolare del luogo che si festeggia il 3 dicembre, si sa che morì nel 1181 e che, convertitosi dopo una giovinezza disordinata, si ritirò a vita eremitica per darsi alla penitenza, con la stessa intensità con cui si era prima dato alla dissolutezza.

Il momento culminante della conversione, avvenne nel giorno di Natale del 1180, quando Galgano, giunto sul colle di

Il mistero di San Galgano e la spada nella roccia
Montesiepi, infisse nel terreno la sua spada, allo scopo di trasformare l’arma in una croce; in effetti nella Rotonda c’è un masso dalle cui fessure spuntano un’elsa e un segmento di una spada corrosa dagli anni e dalla ruggine, ora protetto da una teca di plexiglas, dopo un tentativo di furto.  Gesto quello di Galgano come vera scelta di pace, il rifiuto della violenza che quell’oggetto rappresenta.

L’evidente eco del mito arturiano non ha mancato di sollevare curiosità e relazioni fra la mitologia della Tavola Rotonda e la storia del santo. Negli ultimi anni della sua vita Galgano era entrato in contatto con i Cistercensi e furono proprio loro ad essere chiamati a fondar la prima comunità di monaci che risulta già attiva nel1201.

La spada è stata sottoposta ad esami metallografici che ne hanno confermato l’autenticità quale arma antecedente al XII secolo. Ogni anno per un giorno all’anno accade un fatto molto interessante. Il 21 giugno di ogni anno, al solstizio d’estate, al sorgere del sole un raggio di luce penetra nell’eremo dalla monofora posta dietro all’altare forma un cerchio luminoso sulla parete che pian piano si sposta fino a toccare la spada e il sepolcro di S. Galgano.


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