Il mistero di Ylenia Carrisi e "L'Arena": Giletti impertinente, Romina Power a momenti lo mena

Creato il 17 gennaio 2011 da Dejavu
Siamo ai primi di gennaio ed è un periodo in cui l'unico toro che sta scendendo ne L'Arena è Massimo Giletti, per affrontare le interviste a tu pe tu. Il clima festivo ancora in corso ha bandito raganelle e clacson dagli spalti e ci si prospetta un'atmosfera meno tesa del solito. Non ci sono Eleonora Giorgi detta "radio Londra" né Klaus Davi con la leccata di mucca sui capelli e il timbro gutturale di una lavastoviglie che sta scaricando a fine ciclo e non c'è nemmeno un alito di Vento dal nome Flavia. 
Purtroppo, il conduttore già di per sè ha la mano pesante perciò può capitare che sia l'ospite a dare vita a una corrida. Romina Power più che su una sedia sembra aver poggiato le chiappe su di una graticola e sotto gli influssi di un mantello rosso fatto di domande che cercano di aprirle il canale lacrimale, mostra tutta la sua insofferenza da esaminanda.
Si toccano uno dietro l'altro proprio i tasti più dolenti - il matrimonio con Albano, la scomparsa della figlia Ylenia - ma Romina, che sembra aver acquisito un accento polacco, resiste alla tentazione di portare anche il sangue, nell'arena. Del resto Gillette, in omaggio al cognome, deve fare pelo e contropelo e la Power è conosciuta, per lo più, per simili trascorsi, prima che si ritirasse in Arizona.


Quello della sparizione di Ylenia Carrisi fu peraltro un giallo che mi appassionò tantissimo.Nel gennaio del 1994 i Tg continuavano a mostrare il suo viso grazioso, i frammenti di una sua partecipazione come valletta di Mike Bongiorno alla Ruota della fortuna e le immagini di una New Orleans che, secondo le ipotesi più attendibili, avrebbe inghiottito le ultime tracce di quella ragazza partita per trovare se stessa e forse finita nelle rapide del Mississippi. Papà Albano e mamma Romina si recarono sul posto, parteciparono al Chi l'ha visto americano, aspettarono che il fiume restituisse loro le spoglie o gli indizi del suo passaggio. Ma invano.
Ci fu poi l'avvistamento da parte del fotoreporter Roberto Fiasconaro che, dopo ripetute segnalazioni, l'8 aprile del 2000 l'avrebbe fotografata intorno alla mezzanotte viva, vegeta e ingrassata alla stazione Santa Lucia di Venezia dopo un avvicinamento notturno in biglietteria e una domanda secca sulla sua identità che ne avrebbe provocato prima il diniego, poi la lite per ottenere il rullino e infine la fuga al seguito di altri ragazzi. Il giornalista peraltro, avendola vista da vicino, giurerebbe sull'identità dei tratti somatici.
"Puro sciaccallaggio", tuonò allora Albano. Ma ancora oggi sono in molti a ipotizzare che Ylenia Carrisi sia ormai una donna, nascosta da qualche parte, a ricostruire la propria esistenza.  


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