Cacciata dal Paradiso Terrestre - Masaccio
Nel libro Genesi (2, 15-17) troviamo scritto: «Il Signore Dio prese dunque l’uomo e lo pose nel paradiso di delizie, affinché lo coltivasse e lo custodisse. E gli die’ questo comandamento: “Mangia pure di ogni albero del paradiso, ma dell’albero della scienza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno in cui ne mangerai, tu morrai”». Dio diede ad Adamo una regola proscrittiva, perché gli ha indicato il frutto che doveva escludere dai suoi pasti, cioè ha selezionato un atto (cogliere e mangiare frutti), ma ha precisato un ambito (l’albero della conoscenza) da cui quell’atto era escluso. Anche nel tabù dell’incesto è in atto una regola: è proibito avere rapporti sessuali con i propri consanguinei. Si è selezionato un atto (rapporti sessuali) e si è delimitato un campo (propri consanguinei[1]) e si è definita una categoria (“tutti i membri della comunità”). Pertanto, ogni regola mira a un bersaglio[2]: i cittadini italiani, nel caso del voto, i frequentatori del locale pubblico, Adamo nel caso del divieto di Dio, i membri di una comunità[3]. Chi deve rispettare la regola, regola il comportamento in rapporto al limite precisato; così anche chi deve far rispettare la regola, deve essere posto nella condizione di poter controllare il limite. Più il limite viene indicato con precisione, più la regola diventa facile da rispettare (e da controllare che la si osservi), perché riduce la possibilità di potersi comportare altrimenti; invece, più il limite è vago, più la regola diventa difficile da osservare (e da controllare).
Torniamo al mito della creazione con una lettura "laica". Quando Dio quando creò l’uomo (un altro da Sé) ebbe il bisogno di affermare nei confronti di Adamo la sua diversità. La proibizione posta ad Adamo aveva la funzione di ricordare alla sua creatura che esisteva un ambito a lui estraneo o quantomeno non accessibile. Se Dio non poneva ad Adamo un "ambito non disponibile" non poneva neanche porre la condizione per potersi reciprocamente differenziarsi dall'essere umano: Dio afferma la sua supremazia nei confronti della sua creatura nel momento in cui pone un ambito non accessibile ad Adamo. In altri termini i due si individualizzano nell’istante in cui viene posto qualcosa di non accessibile all’altro. Ed è ciò a segnare il confine o il limite che divide l’uno dall’altro. Senza questo confine non c’è alcuna possibilità di potersi differenziare. Diventa altrettanto evidente che più aumentano i confini o i limiti più aumenta la distanza tra due Sé o si accentua il processo di differenziazione.
[1] Naturalmente i criteri per stabilire chi sono i propri consanguinei oppure quali sono i locali pubblici, ecc., possono variare da situazione a situazione, da cultura a cultura, poiché questi «limiti» possono essere vaghi, generici o precisi. Si capisce per fare un esempio la differenza che corre tra: “possono votare tutti coloro che sono maturi” da “coloro che hanno compiuto il 18° anno di età”; la prima regola genererebbe un bel po’ di confusione.
[2] La questione del bersaglio o il target si rivela un atto di fondamentale importanza.
[3] L’espulsione di un atto proibito diventa così per la comunità o per una setta religiosa o un per gruppo politico un segno di riconoscimento (o di appartenenza).