Il mobbing c’e’ ma non si vede

Creato il 19 maggio 2013 da Ignorante

L’Urlo di Munch rappresenta il Mobbing; disperazione solitaria

Discutere di Mobbing in questi periodi dove il lavoro rappresenta un qualcosa per cui lottare costi quel che costi, dove e’ facile speculare sulla salute dei lavoratori ,ricordando che nel 2013 e’ gia’ alto il numero di incidenti per il lavoro, risulterebbe anacronistico o velleitario, del tipo “qui non si lavora e devo preoccuparmi   delle ramanzine del mio padrone?” ma non e’ cosi’ il Mobbing non e’ una semplice ramanzina anzi e’ proprio in questi periodi che diviene pericoloso perche’ camaleonticamente si insidia si nasconde per evitare di essere scoperto, soprattutto in un paese quale l’italia dove non si sa molto bene cosa sia… Cos’e’ il Mobbing? E’ l’insieme di comportamenti o atteggiamenti perpetrati in un determinato periodo piu’ o meno in maniera continuativa nei confronti di una persona al fine di isolarlo escluderlo dal contesto dell’ambiente lavorativo scolastico o familiare procurandogli danni economici ma soprattutto danni sulla salute ovvero sulla sua esistenza in quanto persona. Prima di continuare e’ da segnalare il significato e le sue derivazioni in termini che verranno piuttosto ripetuti nell’articolo termini ottenuti Italianizzando il termine inglese “Mobber”   “Mobbizzato“: ovvero colui che subisce il Mobbing , il “Mobbizzatore”  : colui che e’ il colpevole del Mobbing  . “Mobbizzare”: il verbo di chi compie il mobbing. Possiamo

continuare stabilendo quali sono i diversi tipi di Mobbing a secondo dell’ ambiente in cui si perpetra:

1) Mobbing Familiare

2) Mobbing Scolastico

3) Mobbing sul posto di lavoro

Per i primi due, alcuni studiosi ritengono che non trattasi di vero e proprio mobbing ritenendo che è da considerare Il Mobbing solo quello riferito in ambito lavorativo è proprio di questo che ho voglia di occuparmi per cui da adesso con il termine mobbing intenderò specificamente quello del lavoro che in pratica viene attuato per costringere la vittima a licenziarsi o congedarsi volontariamente, quindi il Mobbing è un dettagliato e progressivo metodo attuato per raggiungere uno scopo basato su studi scientifici fatti sul comportamento dell’uomo in gruppi sociali, per essere precisi il mobbing nacque da osservazioni fatte su animali dove una particolare razza di uccelli per difendere il proprio territorio da singoli predatori adotta degli atteggiamenti necessari ad allontanare il predatore che non appartiene al proprio gruppo, quindi da questa osservazione si è potuto stabilire la possibilità attraverso atteggiamenti di allontanare un uomo od escludere lo stesso da un gruppo sociale.

La scienza e’ conoscenza purtroppo non sempre indirizzata per fini giusti non è colpa sua ovviamente ma   di chi utilizza tali conoscenze al fine di rovinare il prossimo. Il Mobbing e’ quindi un piano diabolico che rasenta la legge ovvero il singolo comportamento non e’ proprio al di fuori di essa ma e’ l’insieme di questi e il contesto in cui sono perpetrati che generano qualcosa di aberrante assolutamente contrario alla Legge e qualsiasi codice morale, è quindi un grave delitto che ahimè difficilmente può essere scoperto perché si basa dell’omertà e della complicità all’interno di un ambiente lavorativo.

Chi è il mobbizzatore e quali sono i motivi per cui si attua questo metodo?

Il Mobbing fu creato al fine di eliminare o allontanare un lavoratore senza essere costretto a licenziarlo. soprattutto quando non vi erano i motivi reali per poterlo fare, uno dei motivi che crea fatturato è sicuramente l’immagine, capirete che i licenziamenti possono sicuramente creare danni alla già citata immagine e quindi niente soldi, bisognava ricorrere ad un metodo capace di costringere il lavoratore a licenziarsi volontariamente et voila’ ecco trovata la fava con la quale prendere  due piccioni : immagine e licenziamento. Nel corso degli anni oltre ad essere utilizzato dal datore di lavoro per scopi “economici” diventa una moda infatti superiori gerarchici o addirittura colleghi di pari titoli si divertono ad utilizzarlo per motivi ancora più futili tipo farsi belli agli occhi di superiori, per divertimento come gioco di società, per antipatia, per invidia, per poter eliminare un avversario riguardo la promozione o gratifiche, o per il semplice gusto di provare i brividi di potere che sta nel gestire un determinato gruppo, e infine per una forma di vendetta trasversale ovvero vendicarsi su un’altra persona per il Mobbing subito.

Come si applica: L’arte( si fa per dire)

sta nel creare intorno alla vittima designata un mondo virtuale una specie di inferno dantesco nel quale la vittima designata si troverà a dover affrontare ostacoli o strani pericoli in modo continuo senza pause in maniera ovviamente inizialmente graduata, un mondo in cui tutti i componenti dell’ufficio o ambiente lavorativo hanno un ruolo negativo nei suoi confronti che deve trovarsi appunto di fronte a un muro essere cioè contro tutti gli altri componenti del gruppo in modo tale da avere l’impressione o di percepire di essere egli stesso la cosa negativa la cosiddetta mela marcia. S’inizia con una il rito della freddezza nei confronti della vittima ci si chiede quale motivo o quali sono le colpe di questo nuovo atteggiamento, freddezza del tipo decidere per esempio di andar a gustarsi un caffè e poi rivolgersi alla vittima designata chiedendogli se anch’egli si sarebbe unito al gruppo, cioè creare un distacco dal gruppo e il singolo perpetrare questo stratagemma variando ovviamente il tema , arrivando addirittura a fingere di dimenticarsi di invitare la persona ad un particolare evento dove peraltro gli altri componenti dell’ambiente sono stati inviati, è ovvio che non basta questo a considerare che siamo in presenza di un caso di Mobbing ma deve essere corredato da altri atteggiamenti che ovviamente si fanno mano mano sempre più pesanti , infatti una volta creato il distacco la separazione il blocco come muro nei confronti del Mobber inizia la fase della ridicolizzazione cioe’ far perdere allo stesso la propria autostima si ottiene soprattutto inizialmente con delle battutine cattive che mettono in dubbio le capacità intellettuali della vittima del tipo : stai da tanto tempo in questo ufficio e ancora non hai imparato niente” ,non sei di nessuna utilita’ , ovviamente anche questa frase per ottenere effetti deve essere fatta in maniera sistematica per aggiungere pian piano dei fardelli che vanno a incidere a pesare sulla presente del lavoratore senza che lui possa percepire il pericolo di quest’azione è che in realtà non è lui il responsabile di questa situazione . Una volta minata la psiche della vittima aver iniettato in esso la convinzione che sia una persona inetta e incapace alle mansioni lavorative si prosegue con ulteriore passo in avanti demolendo o cercando di demolire ogni difese del lavoratore incaricando lo stesso di risolvere problemi lavorativi che sono impossibili da poter risolvere in questo caso il mobbizzatore vuole dimostrare allo stesso che non è capace nell’attività lavorativa in maniera evidente . Il metodo diventa sempre più pesante con quello che io chiamo il pubblico processo cioè il mobbizzatore insieme ha i suoi complici consapevoli o non, organizza una riunione nel quale vengono elencati e descritti gli errori fatti dal mobbizzato in maniera plateale,  in maniera subdola senza fare il suo nome ,ma in modo tale che tutti presenti capiscono chi sia l’autore degli errori per cui il lavoratore percepisce una situazione nella quale si sente osservato in maniera ossessiva da tutti i componenti dell’ambiente lavorativo ovvero è la pecora nera ,diventa solo contro il resto del gruppo sociale, in quel momento egli desidera di scappare, si sente senza nessun tipo di difesa alla mercé di una persona che diventa un gigante e lui un microbo, adesso diventa un facile gioco per il mobbizzatore da questo punto mi concede una piccola pausa facendo finta di non considerarlo oppure di aver cambiato opinione sulle sue capacità, la falsa opinione, che ha anche lo scopo in caso di denunce di dimostrare che egli  non ha nessuna preclusione nei confronti dello stesso rendendo quindi difficile poter dimostrare le sue colpe, una forma di alibi da poter utilizzare in caso di processo, ma e’ una breve pausa perché ricomincerà raddoppiando gli sforzi destinando la vittima a incarichi sempre più umilianti facendo percepire allo stesso di essere all’ultimo posto in una virtuale scala gerarchica di importanza nell’ambiente lavorativo quindi di essere una nullità, il mobbizzatore prosegue facendo circolare le voci di licenziamenti o trasferimenti in sedi disagiate ovvero lontano dal luogo di sua residenza che potrebbero colpire il mobbizzato che oltre a perdere la sua autostima e terrorizzato dalla possibile perdita del posto di lavoro o di lontanamente dalla sua famiglia che rappresenta la sua ancora di salvezza. Ricatti e ricattini ; La vera manna per il Mobbizzatore e’ quando il mobbizzato ha necessità di ottenere dei particolari permessi autorizzazioni o colloqui con dirigenti della società o ente pubblico in base a motivi che sono gravi quando per esempio un parente viene colpito da una problema fisico per cui necessita un’assistenza piu’ frequente da parte del lavoratore; in questo caso la tattica del Mobbizzatore sta nel ritardare l’iter burocratico della richiesta contrapponendo delle futili motivazioni oppure ricattandolo utilizzando un complice con stupide richieste tipo fare dello straordinario che non ha nessuna utilità alla società oppure farlo partecipare a eventi dell’azienda in cui non si ha la necessità effettiva della sua presenza ,inoltre l’amara sorpresa per il mobbizzato e’ che pur soddisfacendo con sacrificio queste assurde richieste proprio perche ha assoluta necessita’ non viene accontentato ovvero il Mobbizzatore rimanda ancora o sospende l’iter della domanda di colloquio o varie questo metodo è ovvio non è fatto per fare soltanto delle cattiverie ma serve al mobbizzatore a far percepire al mobbizzato la consapevolezza che e’completamente nelle sue mani , cioè il suo futuro dipende dalla pietà concessa dallo stesso. A questo punto per il mobbizzatore il luogo di lavoro diventa un inferno non ce la fa più a resistere, il suo impulso il suo desiderio è quello di abbandonare quel posto per cui si deve licenziare : il mobbizzatore ha vinto…… Il dramma di questo metodo non solo e’ il licenziamento che già sappiamo essere cosa realmente tragica ma scatena nella vittima il sorgere di gravi disturbi fisici psichiatrici, che comporta non solo il disagio nello stesso ma anche ai membri della sua famiglia. È provato scientificamente che il mobbing e’ causa di disturbi cardiovascolari ischemie e infarti tachicardia ansia attacchi di panico insonnia , incubi notturni, i deliri, problemi della sfera sessuale, stati dissociativi, esasperate depressioni, queste sono alcuni dei disturbi causati dal mobbing. Chi e’ colpito da questo metodo ha delle gravi crisi di identità, senso di inadeguatezza, percezione di annullamento che può raggiungere il sentimento dell’autodistruzione fino addirittura ad arrivare al proposito di suicidio . Alcuni studi hanno collegato altre malattie quale bulimia anoressia e alcolismo  . Per essere ancora più chiari per meglio intendere la gravità di chi è colpito da quest’infamia ripercorriamo la giornata una storia di uno che ha subito o sta subendo il Mobbing: La notte per il mobbizzato diventa davvero difficile si inizia con casi di apnea, cioè ci si sveglia all’improvviso come se non si riuscisse a respirare o con il cuore a 1000 che sembra voglia uscire dal corpo il mobbizzato altresì non dorme perché conta le ore che lo separano dal suo carnefice. Non accetta ovviamente di essere malato di aver inizialmente dei problemi perché forse considera il mobbing cosa per deboli ma non è così ,eccolo arrivato nel luogo del delitto ovvero il con il cuore in gola con paure che lui stesso non sa giustificarsi che si manifestano con tremori e vista annebbiata, aspetta con ansia il momento in cui il mobbizzatore agira’ la cosa terribile è che si sente alla mercé di costui da quale ha la sensazione di non avere nessuna difesa quale amico o collega che possa difenderlo, anzi….. Ogni atto di mobbing è un fardello che va ad aumentare il peso sulla sua psiche. Incomincia a isolarsi anche all’interno della stessa famiglia perde interesse per qualsiasi cosa rimane ossessivamente concentrato sugli episodi negativi che gli sono capitati, incomincia ad avere disprezzo per se stesso e il suo fisico si considera un incapace, intravede in tutti un pericolo, una cospirazione di tutti nei suoi confronti talvolta il mobilizzato cerca di difendersi attaccando ovvero con scatti di rabbia che si tramutano in disperazione con il pianto. si moltiplicano i disturbi fisici che rendono complicato o impossibile recarsi al lavoro, precipita in un limbo dal quale ha l’impulso coattivo di scappare che si tramuta nell’ abbandonare il posto di lavoro d’altra parte si scatena il senso di fallimento di impotenza quale quello non poter più provvedere economicamente alla famiglia……. lentamente scivola sempre più giù in un baratro sempre più profondo dove sarà difficile la risalita dove si moltiplicano i pensieri di suicidio Per fronteggiare tali disturbi è necessario anzi fondamentale la presenza di familiari nell’ accorgersi dell’insorgere di questi, dimostrando o convincendo la vittima che non e’ solo ma può contare sul loro aiuto e tutto ciò che gli è capitato non è dovuto a sue colpe; è fondamentale convincere lo stesso a rivolgersi a specialisti quali psicologi , centri di ascolto o associazione sorti in difesa di chi è colpito da queste infamie Il mobbing del resto comporta un salato costo sociale, in Europa sono circa 40 milioni colpiti da Mobbing con un costo economico di 20 milioni di euro cosa davvero preoccupante , una ricerca Svedese ha a scoperto che il 20% dei suicidi e’ dovuto al metodo mobbing. In Italia dove il fenomeno e’ poco conosciuto secondo l’Ispesl (l’Istituto per la prevenzione e la sicurezza del lavoro, organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale) sono un milione e mezzo i lavoratori italiani colpiti da malattie dovute al Mobbing , secondo alcuni ricercatori grossa e’ la percentuale di suicidi imputabile al mobbing la cosa strana e’che i più colpiti sono gli impiegati della pubblica amministrazione dove il datore di lavoro sono i cittadini!!!!! Dal punto di vista giuridico il mobbing non è un reato a sé stante ma è compreso nell’articolo dall’art. 2087 codice civile dall’ art. 610 codice penale (violenza privata.), 580(istigazione al suicidio) e altri quali 582 586 660 c.p. In ogni caso l’onere della prova spetta al denunciante per cui capite benissimo che e’ difficile dimostrare che si è vittima del mobbing proprio per la difficoltà di reperire testimonianze addirittura con il rischio di essere addirittura denunciato per calunnia(cornuto e mazziato); di solito a chi viene riconosciuto di essere stato sottoposto a tale metodo viene risarcito per danno biologico. Ma una somma di denaro bastera’ a risarcire i danni subiti? Penso che chi subisce un reato desidera principalmente vedere la persona colpevole giustamente punita . Nel Mobbing si verifica raramente proprio per la difficoltà già in precedenza indicata . Rilevare le responsabilità soggettive ha un’importanza vitale soprattutto quando l’autore non #232; il datore di lavoro che , sebbene orrido, ha uno scopo logico, quello economico dell’auto licenziamento, bensì Dirigenti, superiori gerarchici, quadri intermedi o semplice dipendenti che perpetrano mobbing non perché imposto dal datore di lavoro, ma per motivi personali quali gelosia e invidia o ecc. ecc. E’ vero sì che questi sono sentimenti normali ma quando eccedono in azioni che comportano danni al prossimo ci troviamo in presenza di persone che soffrono di gravi disturbi psicologici che sono un pericolo per se stessi, per la propria famiglia, per il prossimo, per società privata o ente pubblico presso cui lavora ,per cui stanare questa persona diventa fondamentale al fine di evitare altre vittime, infatti cosa assurda è che questa persona non ha la consapevolezza di commettere un reato quale per esempio l’istigazione al suicidio…. ritengo quindi che sia necessario la presenza di un psicologo ovvero, l’approvazione di una legge che stabilisca l’obbligo da parte di tutti i lavoratori quali siano gli stessi datori, dirigenti o semplici dipendenti di sottoporsi a visite psichiatriche con cadenze da rispettare al fine di prevenire disturbi della mente che possono provocare il mobbing , cosi’ come è importante la collaborazione dello psicologo con il datore di lavoro al fine di creare un ambiente di lavoro realmente sano nel cui tutti coloro che operano possono farlo in maniera serena e proficua per la stessa impresa privata o pubblica, cosa auspicata dallo stesso Mobbizzato perché non dobbiamo dimenticare che in realtà il mobbizzato non è il cosiddetto fannullone il quale disinteressandosi del proprio lavoro non subisce gli effetti di colui che invece ama il suo lavoro e   soffre allontanandosi da esso .

Un abbraccio d’autore


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