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Il modello unico digitale per l’edilizia (MUDE)
L'articolo 34-quinquies, comma 1, del decreto legge. 10 febbraio 2006, n. 4 (convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2006, n. 80) allo scopo di semplificare i procedimenti amministrativi catastali ed edilizi ha disposto l’istituzione di un modello unico digitale per l’edilizia (MUDE).
Il modello, da introdursi gradualmente, dovrà essere utilizzato per la presentazione ai comuni, in via telematica, di:
-denunzie di inizio attività;-domande per il rilascio di permessi di costruire;-qualsiasi atto di assenso, comunque denominato, in materia di attività edilizia.
Il modello stesso verrà inoltre utilizzato in sostituzione delle dichiarazioni di variazione catastale e di nuova costruzione.
Con successivo D.P.C.M. 6 maggio 2008 (recante Approvazione del «Modello unico digitale per l'edilizia») sono state individuate le modalità tecniche e operative per l’istituzione del modello.
Per la definizione del MUDE il D.P.C.M. ha istituito una commissione paritetica composta da rappresentanti dell'ANCI, della Conferenza dei presidenti delle regioni e dell'Agenzia del territorio, oltre al presidente, scelto dal Ministro per gli affari regionali ed autonomie locali.
Nella definizione del MUDE la commissione deve operare al fine di garantire la trasferibilità delle informazioni ivi contenute nei processi amministrativi collegati, con particolare riferimento all'integrazione sistemica fra i dati relativi agli adempimenti catastali, i dati relativi ai processi autorizzativi edilizi e i dati utili all'aggiornamento delle anagrafi territoriali comunali.
Entro il 31 gennaio 2009, con successivo D.P.C.M., andavano approvati il MUDE e le caratteristiche tecniche dell'infrastruttura per l'erogazione dei servizi; sul punto risulta che la commissione sia in procinto di concludere i propri lavori.