Il momento giusto per raccogliere i pomodori
La raccolta dei pomodori va fatta considerando il tipo di pomodoro, e l’uso che se ne vuole fare. Esistono principalmente due tipi: pomodori da consumo fresco e pomodori da serbo, cui possiamo aggiungere un terzo tipo, i piccoli pomodori a grappolo del tipo ciliegino. Al di là di ogni consiglio, però, devono sempre prevalere le preferenze personali
I consigli sulla raccolta dei pomodori hanno il fine di favorire una maggiore produzione. Qualsiasi ortaggio che produce frutti multipli, privato di quelli presenti sulla pianta, si affretta a produrne altri: in effetti i frutti contengono i semi, e lo scopo principale di qualsiasi pianta è produrre quanti più semi possibile per la perpetuazione della specie.
Per raccogliere i pomodori non si guarda a quanto sono grandi, ma alla comparsa di una prima colorazione rosacea sulla punta. Questo può avvenire in stadi di grandezza diversi, anche a seconda della varietà
I pomodori da tavola vengono consumati quando non hanno ancora raggiunto la maturazione completa. mentre quelli per la produzione di concentrato o passate hanno bisogno di una maturazione completa. La considerazione che va fatta è che il pomodoro non ha bisogno di restare sulla pianta per completare la maturazione, ma può essere raccolto molto in anticipo; maturerà ugualmente anche staccato dalla pianta.
I pomodori completano la loro maturazione anche dopo il distacco dalla pianta
Per questo motivo i pomodori da tavola possono essere raccolti molto presto, facendo completare la maturazione su un piatto o su una tavola, meglio se esposti al sole. Togliendo dalla pianta i pomodori più grossi, anche immaturi, la pianta viene stimolata a produrne altri o comunque a ingrossare quelli esistenti.
Il pomodoro a destra è al punto giusto: la parte superiore è ancora verde. Quello a sinistra poteva essere raccolto un paio di giorni prima. Quello in basso è ancora troppo verde
Uso dei concimi organici e chimicicon la ricetta per ogni ortaggio , anche in vaso. Fertilizzare il terreno con il compost 110 Pagine. Formato 17x24 cm. Illustrato Euro 10,00 L’orto classico è sempre stato coltivato su aree di terreno concimate ogni anno, ripetutamente, tramite l’aggiunta di concimi organici, come le deiezioni animali. Per questo, quando si parla di terra da orto, si intende una terra ben grassa e fertile. Purtroppo negli ultimi decenni diversi fattori hanno fatto sì che gli ortaggi venissero coltivati in terreni sempre meno fertili: da qui l’esigenza di aggiungere elementi nutritivi a base di concimi chimici. Anche nei piccoli orti domestici diventa sempre più difficile fornire annualmente le dosi minime necessarie di concimi organici, per diversi motivi quali i problemi di gestione pratica e igienica degli stallatici, la difficoltà di reperimento dovuta alla rarefazione delle stalle e, nelle zone più abitate, i problemi di convivenza con il vicinato. Gli ortaggi sottraggono grandi quantità di nutrimento al terreno, la cui fertilità va integrata ad ogni nuova coltivazione; dunque, oltre a soffermarsi sulla concimazione organica, questo libro esplora anche le tecniche di concimazione chimica. PER SAPERNE DI PIU'
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