Ho sempre pensato che questo spazio fosse il mio diario, dove potessi scrivere dei miei pensieri liberamente. E dei miei stati d’animo.
Ma tutto questo in fondo vale quando si parla di moda, di sfilate, di consigli per gli acquisti, insomma di vita felice; funziona anche bene per riversare i miei pipponi sull’importanza della leggerezza nelle nostre vite, dell’happiness mood applicato alla gestione dei disagi e delle difficoltà che incontriamo ogni giorno, quotidianamente, nei rapporti e sul lavoro. E’ lo spazio in cui può comodamente raccontare della scuola bistrattata e dell’amore per i miei studenti.
Molto più difficile affidargli quella sensazione di precarietà e di impotenza, di stomaco racchiuso in una morsa, di paura di perdere chi si ama veramente.
Perché in fondo questo spazio è pubblico e io realizzo improvvisamente che certe cose possono e devono essere solo nostre. Che arriva un momento in cui senti che fanculo tutto; in un attimo le millemila cose che devi fare perdono immediatamente la loro urgenza. Niente regge sul piatto della bilancia. Neanche il mio senso del dovere solitamente rispettabile, ma adesso percepito come ingombrante e impegnativo, riesce ad avere la meglio.
Questo è il momento in cui devo fare altro. Almeno per un po’.
Concentrandomi che sul fatto che la famiglia è tutto e che ho delle amiche/i pazzesche.
E provando a ripetermi che se penso positivo e sorrido tutto andrà meglio. Perché in fondo è in questi momenti che assume tutto il suo valore.
Un bacio
A presto. Sa
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immagine presa da : MissMoss.co.za