di Angelo D'Amore. Bellissima la cerimonia di chiusura dei giochi olimpici di Londra. Si respirava un'atmosfera magica nella capitale inglese. Annie Lennox, George Micheal, sottofondo dei Beatles e di David Bowie, top model in passerella trasportate da auto rigorosamente british. Londra ha fatto vedere la sua grandezza, espressione di una potenza che dominò mezzo mondo fino a meno di un secolo fa. Tanti must made in Great Britain da esportare, difficilmente imitabili dai "professionisti" del copia ed incolla cinesi. Fra 4 anni, il braciere olimpico sarà acceso a Rio de Janeiro, città simbolo di un paese che è diventato in pochi anni la più forte potenza economica del sud-America, non dimenticando che, due anni prima, nel 2014, sempre a Rio, saranno disputati i campionati mondiali di calcio. E noi? Saremo imbottigliati ancora sulla Salerno-Reggio Calabria e, probabilmente, ancora illusi dalle farneticazioni di Silvio Berlusconi, omologati nel pensiero per i format della De Filippi, traditi dai nostri idoli del calcio perchè coinvolti in altre torbide vicende legate alle scommesse. Povera Italia, sempre più lontana dai paesi che contano, costretta nel breve, a mettere in "svendita" il suo patrimonio artistico ed architettonico o ad assistere al suo materiale collassamento, come sta avvenendo per gli scavi di Pompei. Nello sport siamo tra le prime 8 nazioni al mondo. Nella realtà quotidiana, specie nell'ambito economico-sociale siamo davvero indietro, con un debito pubblico che ormai sfiora i 2.000 miliardi di euro. A livello politico poi, siamo da terzo mondo, mentre paesi che ne facevano parte, stanno combattendo per accedere finalmente, a forme di civile democrazia. Evidentemente è ciò che meritiamo. Negli ultimi 50 anni, abbiamo votato sempre gli stessi partiti. Negli ultimi 20, le stesse persone. Non saremo mai capaci di sovvertire il sistema ma rimarremo più inclini a trovare un piccolo pertugio, per poterne fare parte. Il mondo corre, noi per molto tempo abbiamo camminato. Adesso ci siamo fermati e si vede!
Magazine Politica Italia
di Angelo D'Amore. Bellissima la cerimonia di chiusura dei giochi olimpici di Londra. Si respirava un'atmosfera magica nella capitale inglese. Annie Lennox, George Micheal, sottofondo dei Beatles e di David Bowie, top model in passerella trasportate da auto rigorosamente british. Londra ha fatto vedere la sua grandezza, espressione di una potenza che dominò mezzo mondo fino a meno di un secolo fa. Tanti must made in Great Britain da esportare, difficilmente imitabili dai "professionisti" del copia ed incolla cinesi. Fra 4 anni, il braciere olimpico sarà acceso a Rio de Janeiro, città simbolo di un paese che è diventato in pochi anni la più forte potenza economica del sud-America, non dimenticando che, due anni prima, nel 2014, sempre a Rio, saranno disputati i campionati mondiali di calcio. E noi? Saremo imbottigliati ancora sulla Salerno-Reggio Calabria e, probabilmente, ancora illusi dalle farneticazioni di Silvio Berlusconi, omologati nel pensiero per i format della De Filippi, traditi dai nostri idoli del calcio perchè coinvolti in altre torbide vicende legate alle scommesse. Povera Italia, sempre più lontana dai paesi che contano, costretta nel breve, a mettere in "svendita" il suo patrimonio artistico ed architettonico o ad assistere al suo materiale collassamento, come sta avvenendo per gli scavi di Pompei. Nello sport siamo tra le prime 8 nazioni al mondo. Nella realtà quotidiana, specie nell'ambito economico-sociale siamo davvero indietro, con un debito pubblico che ormai sfiora i 2.000 miliardi di euro. A livello politico poi, siamo da terzo mondo, mentre paesi che ne facevano parte, stanno combattendo per accedere finalmente, a forme di civile democrazia. Evidentemente è ciò che meritiamo. Negli ultimi 50 anni, abbiamo votato sempre gli stessi partiti. Negli ultimi 20, le stesse persone. Non saremo mai capaci di sovvertire il sistema ma rimarremo più inclini a trovare un piccolo pertugio, per poterne fare parte. Il mondo corre, noi per molto tempo abbiamo camminato. Adesso ci siamo fermati e si vede!
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