L’astronauta Bruce McCandless ripreso dall’equipaggio dello Shuttle il 12 febbraio 1984 al di sopra dell’atmosfera terrestre. Crediti: NASA.
Ventotto anni fa l’astronauta della NASA Bruce McCandless (qui sopra) aprì lo sportello nel vano di carico dello Shuttle Challenger e fece la prima passeggiata spaziale, diventando il primo astronauta in orbita attorno alla Terra. La foto storica di questo evento è stata presa quando McCandless si trovava a 320 metri dall’orbiter, distanza che è pari alla lunghezza di un campo da football americano, o poco meno della larghezza della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Il volo libero fu possibile grazie allo zaino con un motore a propulsione alimentato da azoto, chiamato Manned Maneuvering Unit (MMU). Fu attaccato alla tuta spaziale del sistema di supporto vitale e fu gestito da comandi manuali, consentendo l’accesso ad aree altrimenti inaccessibili dell’orbiter e fu utilizzato successivamente anche nel servizio di messa in orbita e recupero dei satelliti.
L’astronauta Dale Gardner mentre utilizza l’MMU durante la STS-51A missione Shuttle nel novembre 1984 per muoversi verso il satellite Westar VI. Crediti: NASA.
L’MMU utilizzò un propellente non inquinante a base di azoto che poteva essere ricaricato nell’orbiter. Pesava 140 chilogrammi e aveva una fotocamera integrata da 35 mm.
Dopo il disastro dello Shuttle Challenger del 28 gennaio 1986 l’MMU fu ritenuto troppo rischioso e fu mandato in pensione. Ma, per un breve periodo di tempo, l’umanità ha avuto davvero i mezzi per “un volo verso nuove vette”.
Fonte UniverseToday: http://www.universetoday.com/93528/far-above-the-world/
Sabrina