Le produzioni cinematografiche hanno ormai abbandonato la Sicilia. Uno dei motivi principali è stato portato alla luce dall’operazione della polizia che nell’ottobre scorso a Palermo ha portato all’arresto di diversi esponenti del clan mafioso della Noce che, tra le altre attività malavitose, chiedevano il pizzo alle produzioni cinematografiche e imponevano assunzioni nei set. “Dopo un lungo filone di film, fiction e serie televisive, il mondo del cinema ha gradualmente lasciato la Sicilia ma nessuno ne parla. Una situazione che ha portato via il lavoro a centinaia di attori, tecnici e professionisti del settore”. È il grido d’allarme lanciato da Vincenzo Cusumano, direttore di produzione siciliano.
“Più di un mese fa – racconta Cusumano – sono stato ricevuto dall’attuale assessore al Turismo, Michela Stancheris, alla quale ho proposto di organizzare una vera e propria banca dati credibile e certificata da proporre alle produzioni della Regione Siciliana. Un elenco che contenga i nomi di alberghi, ristoranti, location, troupe e altri servizi. Un’idea che però sembra non interessare all’assessore. Ho scritto anche al presidente Crocetta, ma tutto tace”.
Secondo Cusumano “le produzioni oggi preferiscono altre regioni alla Sicilia, ciò significa milioni di euro che vengono spesi altrove, ed è paradossale, data l’attrattiva che la nostra Isola ha sempre avuto per le produzioni cinematografiche italiane e internazionali. Attualmente, infatti, le istituzioni siciliane non sono nelle condizioni di garantire ai produttori né servizi, né serenità”.
Per raggiungere questo scopo Vincenzo Cusumano ha creato un’associazione finalizzata ai servizi da offrire alle produzioni. ”Attualmente la Film Commission Sicilia, – precisa Cusumano – egregiamente gestita da Pietro di Miceli, eroga finanziamenti tramite appositi bandi, ma questo non risolve il problema anzi spesso lo complica ancora di più. Si devono attendere due o tre anni per ottenere il contributo dall’assessorato. Una lentezza burocratica che certo non incoraggia a investire nel settore”.
Tratto da BlogSicilia
di Claudio Porcasi