È nato. Maschio. 4 kg. Tutto apposto. Benvenuto in un mondo difficile.
Alla fine sono uscito a mangiarmi un carpaccio, non me la sentivo di affrontare la trota in carpione, abbiamo condiviso alcune riflessioni che a stento scambi con un amico. Ho un cuore anch'io.
Sono tornato a casa sotto l'acqua che scendeva con l'idrante: una doccia che non facevo da una vita. Sono nato per la seconda volta. A dire la verità, è forse la quinta. Fa un effetto danondire.
Auguri a tutti, sentiti, mamma, papà, figlio. Se posso: cerca di essere utile, tu che cristosantissimo hai tutta la vita davanti.
Il pesce in carpione è ancora nel frigo: l'ho aperto per toglierci una birra. Mi guardava con un occhio solo, messo giù di fianco com'era. Sembrava chiedermi come stava andando il mondo, lì fuori, fuori dal frigo. Tutto okay, amico mio. Vadadio. Abbiamo tirato il fiato per il bimboreale nato sano. E l'abbiamo trattenuto per il papa finito incolonnato in Brasile con tanta gente attorno alla sua macchina. Cosa vuoi che sia? Il Brasile è un paese cattolico. Pensa se erano musulmani: non ne uscivamo più. Sarebbero partiti tutti i giornalisti da salotto per raccontare questa storia: il papa circondato dai musulmani.
Va come è sempre andato: il mondo è come ce lo raccontano. E, visto che tu lo chiedi a me, accontentati che sia come te lo racconto io.
Segue confessione.
Non so cosa fare con il pesce in carpione: per rianimarlo mi sembra troppo tardi. Lasciarlo in frigio... ma fino a quando?
Domani lo metto sul piatto, poi vediamo. Ci sarà pure un'altra notizia a salvarti, se non la vita, caro mio, almeno la parvenza di una. Serberò la memoria di un amico sincero, anche post-digestione.
E qui di seguito: ragazza senza nome, Yemen. Per prestare fede alla serie annunciata nel post precedente e mettere quel minimo di trascurabile contrappeso a quello che ci raccontano. Del mondo. E di che cos'altro, diversamente?
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