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Il monster movie che non ti aspetti: Chaw (2009)

Da Silente

Il monster movie che non ti aspetti: Chaw (2009)2009, Corea del Sud, colore, 122 minuti  Regia: Jeong-won Shin  Sceneggiatura: Jeong-won Shin 
Devono passare cinque anni prima che Jeong-won Shin possa realmente maturare e migliorarsi, lasciandosi dietro le ingenuità e l’inesperienza che affliggevano Sisily 2km, ma il suo ritorno è un progetto completo ed estremamente riuscito, capace di metabolizzare i tipici elementi da horror comedy con la giusta professionalità per poterli rioffrire con vesti nuove e interessanti.
Siamo in un paesino di pochi abitanti dove non succede mai nulla, chiaro quindi che un omicidio brutale possa scombussolare la comunità e farla correre ai ripari chiamando in aiuto un poliziotto dalla capitale. Di omicidi ne seguiranno molti altri, tutti a opera di un mastodontico cinghiale che vive indisturbato nei boschi, una bestia indomabile che nessuno pare essere in grado di uccidere.
Il plot è semplice e permette al regista di rielaborare molti degli spunti sui quali è facilmente ipotizzabile si poggi la pellicola: il villaggio zeppo di strambi freak (su tutti il capo della polizia locale); il poliziotto estraneo, scontroso e poco incline a incontrare le stravaganze sociali del posto; il cacciatore solitario e burbero che pare avere un conto in sospeso con il mostro. Jeong-won Shin ricorre infatti all’esagerazione, all’accumulo paradossale e anche a un certo surrealismo pur di offrire un prodotto orgogliosamente di genere ma in grado di intrattenere, missione sicuramente compiuta grazie alla buona fantasia del regista/sceneggiatore, che non ha paura di mettere insieme comicità scorretta (la madre disabile del protagonista e la moglie incinta con cui il poliziotto continua a litigare) e assurdità tipicamente orientali (il cane parlante), aggiungendo al tutto citazioni su citazioni (emblematica ed esilarante quella di Aliens) pur senza mai sfociare nel demenziale puro.
Chaw rimane infatti un monster movie di quelli di una volta, sicuro, efficace, teso e avvincente, magari un po’ lungo nelle sue due ore e passa di durata, ma si parla pur sempre di cinema coreano e la lunghezza media di un film è questa. Il supercinghiale in CG non ha l’effetto violento e annichilente che si vorrebbe, ma azzanna, uccide e mangia un sacco di persone anche con una certa crudeltà, mentre dall’altra parte la scempiaggine della polizia offre quell’ironia stemperante e tagliente che solidifica il contesto, rendendolo tutto sommato sempre credibile.
Jeong-won Shin è ora migliore nella gestione delle telecamere, la sua regia è molto pulita e funzionale e non possiede alcun tipo di virtuosismo che spesso offre il cinema coreano, ma sa imbastire ottime scene di massa e buoni momenti action, e in fondo non gli si chiede di più. Tra le migliori horror comedy di questi ultimi anni, Chaw è un film più che altro ben scritto, con dialoghi ficcanti messi in bocca a personaggi sapientemente caratterizzati, e che si presta felicemente anche a una simpatica seconda visione.  

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