Il senatore Lucidi presenta un ddl su “Incompatibilità dei parlamentari”
Riceviamo e pubblichiamo
Qualcuno ci ha fatto credere, da oltre 20 anni, che la nostra Costituzione sia tutta da riscrivere. Il bello è che molti hanno cominciato a ritenere che ciò fosse davvero necessario. A pensarci bene, la nostra Costituzione contiene norme a dir poco rivoluzionarie difficilmente conciliabili con i concetti di “gerontocrazia”, “partitocrazia” , “lottizzazione” che in tanti hanno liberamente ed impunemente ritenuto di poter realizzare in un’Italia inebriata da falsi miti e da un’informazione costruita ad hoc. In Italia, la sovranità appartiene al popolo e si esercita “… nelle forme e nei limiti della Costituzione”, secondo quanto afferma il primo articolo. Essa, dicevamo, è rivoluzionaria ed è per questo che non piace abbastanza a chi ama sedere (si perdoni il termine) sopra una, due, tre, … quattro poltrone! Il nostro Parlamento è decisamente troppo popoloso (e su questo dato, una riforma sarebbe opportuna); tuttavia, sarebbe interessante approfondire alcuni numeri: in quanti Paesi del mondo in ben 177 parlamentari siedono su più poltrone? Occorre comprendere i tanti che, pur essendo stati eletti negli organi di governo locali, sono ancora indecisi se optare per la neo-elezione a Deputati e Senatori oppure restare nella terra natìa. Verso tali signori non possiamo che provare l’ improcrastinabile necessità di rammentare quanto afferma l’art. 122 della nostra Costituzione che vieta il cumulo di cariche elettive. È la stessa Costituzione a riaffermare che la carica di Parlamentare è incompatibile con le più alte cariche istituzionali ( Presidente della Repubblica, C.S.M., ecc) . Infine, l’art. 65 della legge 60/1953 stabilisce che “ La legge determina i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l’ufficio di deputato e di senatore”. Probabilmente, i pluri- eletti dal popolo italiano hanno le idee confuse anche riguardo alle novità introdotte dalla legge 148/2011, in attuazione della Manovra bis del 2011 varata dal governo Monti: “… le cariche di deputato e di senatore, nonché le cariche di governo…. sono incompatibili con qualsiasi altra carica pubblica elettiva …”. Il quadro normativo è stato ulteriormente complicato dalla sentenza n. 120/2013 Corte costituzionale: è illegittimo l’art. 63 Testo unico degli enti locali, nella parte in cui non prevede l’incompatibilità tra la carica di parlamentare e quella di sindaco.
Il Movimento Cinque Stelle, durante la campagna elettorale per le elezioni politiche ha parlato chiaro: le incompatibilità vanno definitivamente cancellate. Il Senatore Lucidi eletto in Umbria con il M5S, insieme ad altri 31 Senatori grillini, ha presentato un disegno di legge per eliminare, qualora ancora vi fossero, eventuali perplessità interpretative del quadro normativo fin qui esposto. L’articolo 1 del Disegno di Legge Lucidi, nel modificare la legge del 1953 sulle incompatibilità dei Parlamentari, introduce in modo chiaro ed inequivocabile l’incompatibilità della carica di Parlamentare con qualsiasi altra carica pubblica elettiva. L’articolo 2 consente ai “titubanti” un termine di sana e costruttiva riflessione per esercitare l’opzione a favore della poltrona preferita, pari a 10 giorni. In Italia, evidentemente, non si deve dare nulla per scontato: non basta quanto afferma la Costituzione; non è adeguato quanto sanciscono le leggi del 1953 e del 2011, non ha precisato a sufficienza la Corte costituzionale. A scanso di ulteriori, “presunte ambiguità” e per assicurare un sereno sonno ai nostri onorevoli “plurimandatari”, il senatore Lucidi del Movimento Cinque Stelle, ha provveduto ad apporre l’ultimo (speriamo) tassello di una rivoluzione cominciata nel 1948 e dimenticata da molti. Rimane l’auspicio che gli altri 913 onorevoli riflettano seriamente sull’importanza di quest’ultimo tassello.
Movimento 5 Stelle Perugia