Magazine Società

Il Mozambico e la birra di manioca...

Creato il 04 novembre 2011 da Marianna06

Necessità,virtù.

Così si dice dalle nostre parti  ma il concetto  è  un assunto ormai valido, così parrebbe, per tutte le persone , ad ogni latitudine, e sotto qualunque cielo di nostra madre Terra.

Il Mozambico, come moltissimi altri Paesi africani, non naviga affatto, di questi tempi, in buone acque. E questo é imputabile tanto a problemi propri, interni, di gestione politica quanto  all'aggravarsi in generale della crisi economico-finanziaria ,che riguarda l'intero pianeta e colpisce ,dove più dove meno, quasi ovunque.

Considerando due cose:che i mozambicani sono degli ottimi bevitori di birra, come quasi tutti gli africani, e che l'economia del Mozambico ha bisogno di uno scossone per avviarsi a produrre meglio e di più, il ministro delle Finanze locale  ha varato, negli ultimi giorni, un provvedimento mirato,che favorirà di sicuro lo sviluppo del Paese in termini di adeguato profitto ma sopratutto di occupazione.

Ossia, secondo Manuel Chang, il ministro appunto, le tasse che graveranno sulla birra saranno del 10 per cento se riguardanti la produzione di birra di manioca.

Diversamente, per la produzione di birra tratta dal malto di orzo, le tasse sono e resteranno, a tempo indeterminato, del 40 per cento.

Che significa?

Vuol dire che,essendo il Mozambico un grosso produttore di manioca, vanno  assolutamente sfruttate le risorse interne.

E queste risorse interne legate all'agricoltura, quindi possibilmente non solo la manioca, devono servire a promuovere l'industria di trasformazione dell'agro-alimentare come già avviene in Tanzania e in Sudafrica.

Il provvedimento del ministro fa parte di un Piano Quinquennale (2010- 2014).

Le zone di alta produzione di manioca del Paese, e quindi particolarmente interessate, sono le province di Cabo Delgado,Nampula, Zambezia e Inhambane.

 

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

It-mozambico-mozambico-a-sud-del-trpico-d002

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :