Mentre una società con sede in via Durinhi a Milano si avvia meritatamente a vincere la più importante competizione calcistica europea, la cosidetta “Champions League”, avete fatto caso che fra i 50 e passa calciatori che si sono disputati le quattro semifinali nei loro club, Bayern, Lione, Barcellona e Inter, non c’era un solo giocatore italiano, visto che l’unico con passaporto nostro, il ganese di nascita Balotelli, ha fatto soltanto una breve e tragicomica comparsata?
C’erano francesi, tedeschi e spagnoli, fra legioni di sudamericani, africani ed est europei, ma italiani, nisba.
E nessun tecnico italiano, anche se l’ Inter vista a Barcellona era la sorella ricca del Padova di Nereo Rocco.
Questo giusto per prevenire l’immancabile litania sulla “rinascita del calcio italiano” che i sacrestani del giornalismo sportivo intoneranno dopo la finale.
Tanti cari auguri a Marcello Lippi che dovrà mettere assieme nelle prossime settimane una nazionale con calciatori che evidentemente non figurano tra i 50 (siamo generosi) top neppure in Europa.
Ci resterà, come consolazione, il mondiale delle Trote di Bossi.
(Vittorio Zucconi)