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Il Museo Criminologico di Roma

Creato il 05 giugno 2012 da Witzbalinka

Ti piacciono i racconti di mistero e sei un fan incondizionato di Sherlock Holmes ed Hércules Poirot? Sei un appassionato di racconti sulla mafia italiana? Se è così devi visitare uno dei musei più curiosi di Roma, il  Museo Criminologico, un percorso attraverso la storia del crimine dalla modernità ai nostri giorni.

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L’origine di questo tenebroso museo risale agli inizi del XX secolo, quando cominciarono ad essere effettuati i primi studi sulla delinquenza e le politiche penitenziarie. Allora si scoprì  che mettere in mostra gli oggetti relazionati con la vita carceraria ed il crimine risultava molto affascinante per accademici e studiosi. Così la prima iniziativa di creare un museo di questo genere a Roma si concretizzò nel 1931, con lo scopo di farne una fonte di conoscenza per gli interessati a studiare fenomeni delinquenziali.

Il museo venne ideato sulla base di una struttura molto chiara: la prima parte sarebbe stata dedicata ai vari tipi di delitti, la seconda alle istituzioni pubbliche,  per mostrare le tecniche d’indagine della polizia per ottenere prove, e la terza, la più tenebrosa di tutte, avrebbe mostrato tutto ciò che concerne il mondo carcerario, le misure adottate dallo Stato contro i condannati e gli effetti delle condanne sui carcerati.

Cosa si può vedere nel Museo?

Il piatto forte, non adatto ai deboli di cuore, si trova al piano terra ed è costituito dagli strumenti di tortura che vennero utilizzati dal medioevo al XIX secolo: un’ ascia per la decapitazione, la cosidetta Spada della giustizia  utilizzata per decapitare la nobile italiana Beatrice Cenci nel 1599, riproduzioni della Sedia Ungherese e della Vergine di ferro, o di Norimberga, la maschera di ferro che veniva utilizzata  sulle donne accusate di essere pettegole.

Del periodo tra il XVIII e il XIX è esposto l’abito che veniva utilizzato nelle esecuzioni dal boia ufficale di Roma, Battista Bugatti, il quale svolse quest’”ufficio” per oltre 60 anni, fino al 1865. Inoltre potrai vedere varie ghigliottine, una forca e le tazze di zinco in cui i condannati bevevano il loro ultimo sorso di vino prima di essere giustiziati.

Il percorso continua nel XIX secolo, quando hanno inizio nuove politiche penitenzirie. Vedrai oggetti relazionati con gli studi di criminologia, le prigioni e la creazione di manicomi criminali.

La terza ed ultima parte potrebbe essere utilizzata per i copioni di vari film visto che ci racconta la storia dei più grandi criminali d’Italia, dal 1930 al 1990. Spionaggio, criminalità organizzata, il gioco ed il furto, la falsificazione d’opere d’arte sono alcuni dei temi trattati qui. Potrai vedere alcuni oggetti personali dei mafiosi, le armi che utilizzavano, così come gli strumenti di scasso utilizzati dai ladri.

Troverai maggiori informazioni sul museo e dati utili come orari, indirizzo etc. visitando http://www.museocriminologico.it/index_uk.htm

Elena Alvarez Only-apartments Author
Elena Alvarez

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