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Il Museo dei desideri a Vienna

Creato il 25 novembre 2011 da Witzbalinka

La prestigiosa collezione Mumok del Museo di Arte Moderna Ludwing Trust a Vienna è formata da circa nove mila opere di diversa natura che abbracciano a livello stilistico gran parte del ventesimo secolo: grafica, disegno, pittura, scultura, fotografia, video d’arte, cinema o design di mobili, senza menzionare gli straordinari progetti architettonici. Tutto ciò basterebbe a convertire la collezione in una grandissima mostra degna di visita; ma la collezione non è “solo” questo perché in più ospita una grande mole di documenti sugli anni ’60 del secolo scorso.

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Nella collezione spiccano in modo speciale opere d’arte del periodo menzionato e più in specifico di movimenti che vanno dal Nuovo Realismo, a Fluxus, passando per l’arte Pop e terminando con l’Azionismo Viennese di artisti del calibro di Hermann Nitsch, Rudolf Schwarzkogler, Günter Brus e Otto Mühl. L’obiettivo della collezione è ampliare il già vasto archivio di audiovisivi e fotografie in possesso.

In questo interessante contesto, Il Museo dei Desideri http://www.mumok.at/programme/exhibitions/museum-of-desires/?L=1 in mostra fino al prossimo 8 gennaio ed organizzato da Karola Krauss, la nuova direttrice del centro, si vuole dare spazio sia al passato più recente, che al presente ed esporre una collezione estesa, protagonista di un continuo dialogo con gli oggetti già esposti nella collezione permanente, come se servissero da base alla politica di collezione futura dell’istituzione, sotto il precetto fondamentale di presentare il museo al pubblico come un’entità flessibile che vuole rimanere in modo perpetuo aperta al cambio del mondo esterno.

L’idea, appoggiata in una presentazione innovatrice della collezione Mumok, è indissolubilmente vincolata alla creazione di una campagna strategica di carattere dinamico volta ad acquistare nuove opere e opera mediante l’integrazione a scaglioni di una serie di oggetti che il museo vorrebbe possedere, che serve a tracciare un orientamento futuro della collezione che marca una serie di modelli ben definiti.

Questi modelli agiscono nella pratica in accordo alla volontà di trasformare e ampliare le prospettive tradizionali sull’arte contemporanea, in vigore dalla modernità, mostrando conseguentemente la collezione permanente sotto una nuova luce considerevolmente più sfumata che si proietta attraverso la giustapposizione di opere di diversi contesti geografici e temporali, in modo non diverso dalla linea adottata dalla Tate Modern di Londra a partire dalla sua fondazione nel passaggio tra i due millenni.

È così che vengono modificate ad esempio le visioni contemporanee dell’arte degli anni ’60 e ’70, attraverso il dialogo delle opere prodotte in quel periodo con i movimenti dell’astrattismo geometrico, dell’arte minimalista e post minimalista; è così che si dissolvono le frontiere tra l’arte dell’est e dell’ovest e si cercano connessioni non sufficientemente esplorate tra l’arte concettuale, la performance o l’azionismo viennese.

 

Paul Oilzum Only-apartments Author
Paul Oilzum


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