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Il nanoparticolato di origine aeronautica uccide

Creato il 27 gennaio 2016 da Straker
Il nanoparticolato di origine aeronautica uccide
Recenti indagini epidemiologiche associano il nanoparticolato atmosferico, prodotto per la maggior parte dal traffico aereo “civile”, ad un incremento della mortalità ed a varie patologie. La notizia, tra l'altro, dopo le ammissioni della N.O.A.A., assume particolare rilievo, perché riportata da un portale ufficialista appartenente ai media mainstream.
Le polveri sottili presenti nell’aria che respiriamo sono collegate ad un generale aumento del rischio di morte. A confermarlo è un nuovo studio del Langone Medical Center dell’Università di New York: la ricerca sottolinea la relazione tra inquinamento atmosferico e decessi per malattie cardiache. Stando agli esperti, anche un minimo incremento della presenza di particolato in atmosfera, ad esempio 10 microgrammi per metro cubo d’aria, fa crescere il rischio di morte complessivamente del 3%. La possibilità di decessi per malattie cardiache sale del 10% e quello per affezioni respiratorie nei non fumatori aumenta del 27%.
“I nostri dati si aggiungono al crescente numero di prove che le polveri sottili sono davvero dannose per la salute. S’impenna la mortalità in generale, soprattutto per patologie cardiovascolari e per malattie respiratorie nei non fumatori”, spiega George Thurston, autore dello studio. Il particolato - rileva l’epidemiologo - può contribuire allo sviluppo di malattie cardiache e polmonari potenzialmente letali, perché supera le difese dell’organismo e può essere assorbito nei polmoni e nel sangue. A differenza di particelle più grandi, ad esempio un granello di sabbia, le polveri sottili non sono, infatti, espulse dalle vie aeree con colpi di tosse e starnuti. Inoltre - sottolinea Thurston - queste polveri sono composte da sostanze chimiche nocive come selenio, arsenico (entrambi classici ingredienti delle chemtrails n.d.r.) e mercurio e possono anche trasportare fino ai polmoni inquinanti gassosi quali gli ossidi di zolfo e di azoto.
Fonte: meteoweb

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