Magazine Africa

Il nastro-truffa /Giallo Tanzania

Creato il 11 novembre 2014 da Marianna06

 

     

Video-vassoio-da-un-registratore-di-nastro-16420947

 

Sdraiatosi sul divano in sala ,Kurt armeggia un po’ maldestramente per inserire la cassetta nel registratore di lady Marlowe e ascoltare il nastro.

Non è tecnologicamente dotato. Lo sanno tutti. E’ un pigro per questo genere d’applicazioni.

Diciamo che la tecnologia lo infastidisce.

I suoi uomini infatti, quando è al commissariato  di Ystad,  con tono di affettuoso rimprovero, glielo ricordano spesso.

Ma lui al portatile o al tablet preferisce per il lavoro prendere appunti ancora  sull’ inseparabile “moleskine” e non dà peso alle frecciatine altrui, anche se sa essere benevole.

In  questo caso, però, la “cosa”dovrebbe essere semplice. Si tratta di un registratore “vintage”. E, naturalmente,  l’operazione è importante.

Dopo un bel gracchiare iniziale del suono , e per troppi minuti, dall’apparecchio emerge improvvisa una voce maschile, che parla “mandarino”.

E’  una lingua incomprensibile- s’impazientisce Kurt.

Ma  fa scorrere il nastro.

E’ convinto, a questo punto, che c’è una specie di complotto internazionale di natura politica e di certo, secondo lui, è quanto  quelle parole potrebbero, nell’eventualità, nascondere.

Ma come saperlo?

Cercare un interprete significa uscire allo scoperto in quanto le chiacchiere girano con  molta facilità in un contesto come il loro.

Non resta che chiamare Henning al cellulare e trovare una soluzione insieme.

Seppure Kurt, ormai, avrebbe preferito fare da sé.

 

Pronto, Henning. Sono Kurt. Puoi fare un salto da me? E’ importante- dice all’amico.

L’altro percepisce una certa agitazione e lo rassicura che lo raggiungerà  il prima possibile.

E così è.

 

Insieme, commissario e scrittore, si lambiccano il cervello per trovare tra le conoscenze del luogo uno straccio di persona capace di tradurre il mandarino e, soprattutto, di tenere  poi la bocca chiusa.

Improvvisamente Henning ha un’illuminazione.

La francesina di Marsiglia ha un amico cinese, che dovrebbe raggiungerla a giorni.

E’ un ragazzo, naturalizzato francese da anni, che lavora per la stessa Ong. E che sarà a Dar es Salaam per coadiuvarla nel progetto, che lei sta portando avanti.

Probabilmente è la persona giusta-sottolinea Kurt.

Così Henning compone il numero della sua graziosa amica e vicina di casa allo scopo avere conferma di questa prossima venuta.

 

Ciao, chèrie, sono Henning. Ho bisogno di un grosso favore da te. Sono certo che non mi dirai di no. Ci possiamo vedere qualche oretta in pomeriggio, magari facciamo un salto in spiaggia assieme –dice.

E, dall’altro capo, la risposta è senz’altro affermativa.

 

Kurt,intanto, congeda l’amico, e salta sul suo fuoristrada per raggiungere Bunju.

Ha ancora bisogno di avere un quadro chiaro del contesto e, anche se padre Alex forse non lo gradirà, lui ritiene di dovergli porre ulteriori quesiti.

Per esempio :  il ruolo di Zoe e anche quello di Geronimo nell’intrigo.

Non riesce a dimenticare, infatti, la disponibilità immediata di Geronimo, che gli puzza tanto di anomalo. E la foto di Zoe con Julius nello studio del dottor Wung.

Che Wung fosse un ricattatore è certo, pensa il commissario. Ma  si domanda, senza potersi rispondere, chi sia il mandante autentico dell’intero garbuglio.

Cioè a chi sta a cuore fare il bello e il cattivo tempo in un ospedale di un paese africano come il Tanzania? E perché i politici locali lo consentono?

Mentre rimugina foschi scenari, quasi senza accorgersene, è già arrivato a Bunju.

                            (Continua...)

           a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

   


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog