L'Union Berlin, è evidente, non brilla per successi sportivi, ma in Germania, per il giornale Süddeutsche Zeitung, sono i campioni nel canto. Una posizione da far invidia sia in patria che all'estero tanto da comparire anche su giornali prestigiosi come il britannico.
Ieri, allo stadio An der Alten Försterei, casa della formazione berlinese, si è svolta la tredicesima edizione del Weihnachtssingen, ovvero una speciale "riunione di famiglia" che tradizionalmente si festeggia il 23 dicembre e chiama a raccolta numerosi supporter per cantare assieme, bere e divertirsi in una cornice natalizia. Ieri l'evento ha stabilito un nuovo record di affluenza: ben 28.500 tifosi (considerate che lo stadio arriva a 22mila posti!). Questo è stato possibile dopo l'ampliamento, in estate, di un settore della tribuna e con la possibilità di scendere anche sul prato di gioco. E' una tradizione che ogni anno vede crescere il numero dei partecipanti soprattutto in un ambiente come la Germania culturalmente legato alla tradizione dell'Avvento.
Ma facciamo un passo indietro e andiamo nel dicembre 2003. Uno, due giorni dopo l'ultima partita dell'anno, Torsten Eisenbeiser sentiva un vuoto, si rese conto di aver dimenticato qualcosa. La sua squadra, l' Union Berlin aveva perso in casa per 2-1 contro il Burghausen e modo peggiore non c'era di andare in pausa invernale. C'era poca voglia di parlare, così subito dopo il fischio finale, i tifosi e Torstern marciarono verso casa a testa bassa. Poi si rese conto che avrebbe voluto salutare i suoi amici di curva e augurare loro un buon Natale e un felice anno nuovo. Eisenbeiser chiamò i suoi compagni e disse: "Dobbiamo vederci nuovamente, bere del vin brulé, mangiare un po' e magari cantare". Sì ok, ma dove? E a Torsten, complice l'amicizia con il giardiniere dello stadio, venne la geniale idea: si va all'An der Alten Försterei. E' nato tutto così, 13 anni fa, quando 89 tifosi si ritrovarono illegalmente e furtivamente, poco prima della vigilia di Natale.
Oggi il Weihnachtssingen è un'istituzione tra gli abitanti di Köpenick (quartiere a est di Berlino) e in generale per tutti i tifosi della squadra della capitale tedesca. E' tutto un tripudio caleidoscopico di calore e luci, rintocchi di campane e cappellini natalizi e di sciarpe rosse e bianche (rot und weiß, i colori sociali). Guardando queste foto il freddo sembra essere distante e l'evento dimostra che lo stadio non dura solo 90 minuti, ma ha vita anche al di fuori della domenica calcistica.
Il programma della cerimonia è oramai definito e delineato: alle 19 in punto si spengono le luci dello stadio e ciò che rimane è un mare di candele. Per Eisenbeiser è un momento sublime: "Da pelle d'oca". Il prete locale legge la storia di Natale e poi si canta tutti assieme per 90 minuti: si va dai canti legati alla tradizione natalizia tipo "Oh Tannenbaum" o "Stille Nacht" per poi intonare l'inno della squadra. A squarciagola, dai più anziani ai bambini che stanno sul palco. E sì, ascoltare, mette i brividi:
Ma un momento. Chi è Torsten Eisenbeiser? Già l'anno dopo l'incursione illegale del 2003, lo stesso Torsten propose il progetto al club che accettò l'idea, perfezionandolo. Così lui è ancora oggi il curatore di questo evento il cui ricavato serve a finanziare il settore giovanile.
E se pensate che è nato tutto da una sconfitta per 2-1 in casa...beh non ci resta che quindi augurare a tutti un Frohe Weihnachten.
Il Natale secondo l'Union Berlin: canti, sciarpe e vino, tutti insieme allo stadio ultima modifica: da