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Il neolirismo tradizionale di Mariano Menna: quattro poesie

Creato il 13 settembre 2015 da Criticaimpura @CriticaImpura
Mariano MennaMariano Menna

Di MARIANO MENNA

Temporali d’estate  (16/06/14)

Il sole lascia posto a un cielo cupo,

squarciato da fulmini e folate

di vento, che ottenebra le strade

e lacrima sul mondo senza indugio.

Avevo già dimenticato il suono

ipnotico della pioggia che cade;

così ogni vita è una lunga estate

di bruschi e devastanti  temporali.

*

Crisi di panico   (4 marzo 2014)

Il sentore dell’anomala apprensione

è tornato a lusingare i miei eventi.

Ho cercato di ingannarlo a fari spenti,

ma il treno era giunto già in stazione.

Quest’aria trema a ritmo con la mano,

sembra che prenda corpo nella notte:

è pane, carne e sangue, vino in botte

e rumoreggia come un uragano.

Il flusso di bugie nella mia mente

non tace sulla retina spaesata:

rintocca ad ogni immagine rubata

dai dubbi più gratuiti della gente.

I brividi corteggiano i pensieri,

li invitano a danzare senza tregua,

mentre la sensatezza si dilegua

e il panico mi mostra i suoi poteri.

*

Poesia del silenzio tra noi (08/10/14)

L’estate tarda a morire sui rami,

manca all’appello il calpestio

di un manto di gravi:

le foglie non cadono per gioco.

Su questa panchina, la resina

incolla le mani; non cerco le tue,

incerte tra l’oggi e il domani

del cuore.

Forse crolla la Borsa-

le nostre azioni in caduta libera,

sono le prime foglie d’autunno.

*

Alienazione   (27 marzo 2014)

I passanti sono ombre indistinte:

avanzano incessanti nelle notti

senza fine,

osservando le vetrine dei negozi

che nutrono la sete di possesso.

Ho stracciato il solerte calendario

che si diverte a smuovere le ore,

ma non c’è sipario

al suo rumore prolungato.

Mi manca il fiato spesso

-i giornali mi soffocano –

i giorni sono guerre mai reali.

La casa mi protegge dal progresso,

è un bunker ed io confesso:

il cuore è una granata nel petto

e aspetto l’esplosione, inerte.

Lo specchio riflette un uomo nudo:

sono io  -ho creduto-

ma non mi riconosco.


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