E veniamo alla seconda notizia. Giovedì 30 aprile, intervistato da Sky Tg24 sulla situazione in Nepal dopo il terremoto, ho lanciato un appello: che Expo non ignori il il dramma del popolo nepalese e intervenga con una raccolta fondi. Lo slogan di Expo infatti è “nutrire il pianeta”: come potrebbe ignorare che, secondo l’Unicef, un milione di bambini nepalesi nei prossimi mesi rischierà di morire per fame? Gli occhi dei media internazionali sono puntati sulla Valle di Kathmandu, dove, come ho spiegato qui su MilleOrienti, la macchina statale sta collassando anche a causa degli errori del governo nepalese, e l’aeroporto, che ha una sola pista, fatica perfino a ricevere gli aerei di aiuti. Tuttavia la situazione è ancora più drammatica nelle valli montuose del Nepal, dove centinaia di villaggi colpiti dal terremoto non sono stati ancora raggiunti dagli aiuti e chissà quando (e se) lo saranno. Data la scarsità di risorse di questo poverissimo Paese, le prime vittime saranno i bambini. Allora, la seconda buona notizia è questa: pare che l’Ad di Expo, Sala, stia effettivamente avviando fra i partecipanti di Expo una raccolta fondi per il Nepal. E il premier Renzi inizia la visita ad Expo dal padiglione nepalese. Mi viene da dire: bene, era doveroso.
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