Ed eccoci qua! Da qualche ora, credo, dovrebbe essere disponibile su Amazon l’ebook Il Nodo della Strega. Non c’è bisogno che metta i link di tutte le volte che ne ho parlato, vero?
Prendiamo quindi questo post come un piccolo backstage, visto che di solito non li faccio. Una volta gli aneddoti legati alle produzioni si svelavano nelle interviste, ma se sei un autoprodotto nessuno te le fa.
Com’è nata l’idea? Beh, ne ho già parlato la scorsa settimana. Ero al bancone di un locale in cui si ascoltava una radio di rock alternativo, e parlando con il gestore, rinvangando quel ricco periodo musicale negli anni ’90, mi venne voglia di scriverne.
Ma scrivere un romanzo generazionale su un gruppo di rockers adolescenti vagava per la città, non era cosa per me. Non volevo neppure che fosse una di quelle operette amarcord dove la gente, ormai adulta, cerca di tornare giovane o parla delle esperienze passate, colorendole con particolari mai avvenuti.
Volevo qualcosa nel mio stile, e che contenesse ovviamente una sana dose di paranormale e horror. E allora, perché non dare la possibilità a un ragazzo di rivivere direttamente quegli anni e sprecare meno occasioni? Ma soprattutto, perché non fare in modo che possa scoprire finalmente chi ha fatto sparire sua sorella?
Ma non voglio raccontarvi di più sulla trama, per non rovinarvi la sorpresa. Piuttosto vi svelerò che il romanzo è ambientato in una cittadina della Bassa Modenese, inventata da me, ma che contiene molti elementi dei luoghi in cui sono cresciuto. Nel libro non ha un nome, e lascio a voi decidere se darne uno o lasciarla così come, adattabile a ogni altro contesto.
Qualche curiosità sparsa?
- 343 sono le pagine su carta.
- 160 mb è la cartella che contiene tutto il materiale del romanzo
- È del Luglio 2010 l’inizio della prima stesura
- 4 sono le volte in cui ho interrotto la scrittura per vari motivi, dal trasloco, al lavoro, al sisma…
- Uno dei personaggi, Bob, doveva fare una semplice comparsata in principio. Poi ha preso vita ed è diventato uno dei protagonisti.
- Alcuni episodi sono simili a cose che ho visto da ragazzo (non vi dico quali)
- Gregorio Daniel non è un nome scelto a caso
- Neppure Elia Malversi
- In principio, alcune parti erano in dialetto, poi ho pensato di toglierle, anche se si trattava di qualche esclamazione
- Due beta-reader e un editor hanno letto in anteprima il romanzo. L’editor si è fatto un mazzo colossale per sistemare il testo, visto che è stato scritto in anni diversi, alcuni dei quali non ero proprio in forma.
- La copertina, ripeto ancora, è perfetta. Aver visto l’abbigliamento del soggetto femminile ritratto (vi invito a guardare bene) mi ha fatto decidere in un attimo che doveva essere quella.
- Ci sono molte canzoni di Elvis citate, ma anche molte della scena di Seattle. Una sola invece, Architecture of Aggression dei Megadeth, è del bay area trash.
- Verso la fine, stavo per cambiare nome al libro. Avrei voluto trovare una parola sola che componesse il titolo, poi non mi è venuto niente di meglio e ho lasciato questo.
- All’inizio, per ogni capitolo che scrivevo creavo anche un’immaginetta con Photoshop, così per fare. Alcune le ho messe in questo post.
- Ho fatto ricerche per settimane per evitare di scrivere anacronismi. Tuttora spero di non aver commesso degli errori.
- Per le parti riguardanti i carabinieri, ho chiesto informazioni a un appuntato, presente alla fine nei ringraziamenti. Sappiatelo!
- Billibi non è stato sottoposto a stress durante la stesura di questo romanzo.
Altre curiosità non mi vengono in mente. Se ne avete voi, potete sempre scrivermi, e vedrò di rispondervi.
L’indirizzo è sempre lo stesso, riportato anche all’interno dell’ebook.
Ah, dimenticavo il link di acquisto: