Il Nodo della Strega sarà un romanzo in cui la musica apparirà spesso. Preparatevi, quindi. E premetto che per musica intendo principalmente quella che ascoltavo anch’io tra il ’92 e il ’94. Tanto rock americano e qualcosa di trash, anche se quest’ultimo ha trovato poco spazio all’interno della storia.
Sul perché il rock sia stato fondamentale per questo romanzo, mi basta dirvi che è nato tutto in pausa pranzo, nel 2010, quando mi trovavo al bancone del Pasteggio a Livello di San Felice, dopo aver pranzato, per l’appunto. In quel locale, invece di avere in sottofondo il brusio delle radio commerciali, si poteva (credo tuttora, a dire il vero) gustarsi una web radio che trasmetteva solo musica rock alternativa, specialmente anni ’90.
Scambiando due parole con uno dei titolari, Daniele, mi resi conto che qui da noi la corrente rock non aveva sfondato né contagiato la mia generazione, ed era stato un peccato. Al di là di un successo commerciale come quello dei Nirvana, tra l’altro band che non ha mai incontrato i miei gusti, altri gruppi si sono fatti conoscere più tardi, alcuni mai, scomparendo dai radar degli italiani.
E allora mi dissi che volevo scrivere una storia, una storia vista attraverso gli occhi di un ragazzo di quegli anni che il rock invece lo viveva. Potevo forse limitarmi a uno scialbo romanzo amarcord? Per carità, ci voleva un ingrediente che con il rock va di pari passo.
Ma ve ne parlerò più avanti, scendendo magari anche nei particolari sulla genesi della storia. Per ora, vi lascio con le canzoni che incontrerete all’interno del romanzo, in modo tale che se farete come me, avrete sempre il brano pronto nel momento giusto per fare atmosfera.
- A Promise dei Coffee Overdrive
- Rain When I Die degli Alice in Chains
- Heartbreak Hotel di Elvis Presley
- Architecture of Aggression dei Megadeth
- Tones of Home dei Blind Melon
- Alive dei Pearl Jam
- We Die Young degli Alice in Chains
- Come Bite the Apple dei Mother Love Bone
- Father and Son di Cat Stevens
- Whole Lotta Love dei Led Zeppelin
- Rearview Mirror dei Pearl Jam
- Marie’s the Name di Elvis Presley
- Interstate Love Song degli Stone Temple Pilots
- Black Hole Sun dei Soundgarden
- Wooden Heart di Elvis Presley
- Nearly Lost You degli Screeming Trees
Se avete notato, la numero uno non è una canzone di quegli anni, bensì dei Coffee Overdrive di Carpi, gentilmente concessa dalla band per fare il booktrailer che spero di mostrarvi presto.
Intanto, buon ascolto con un video scelto a casa dalla lista.