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Il nodo Rollandin

Creato il 01 giugno 2014 da Patuasia

Che il ribaltone sia stato un insuccesso è sotto agli occhi di tutti. E l’entità della sconfitta si misura nei conflitti che genera fra chi lo ha voluto e ideato. Le divisioni sono all’ordine del giorno: Alpe, tramite le parole inequivocabili della consigliera Chantal Certan, sostiene un concetto che Patuasia ha più volte ribadito: ” Il vero cambiamento in Valle ci sarà solo se finirà la spartizione-contrapposizione di poteri tra Rollandin e Viérin”. L’UVP è quella parte di Union che fa capo al clan Viérin, pertanto la dichiarazione della Certan esprime una precisa presa di distanza da quest’ultimo. Infatti la Favre, presidente UVP, risponde che chi considera la politica come una questione di fazioni la svilisce. La Favre fa finta di non conoscere le vere ragioni della nascita del suo partito, del dualismo tribale che ammorba la politica valdostana, della spartizione del potere non considerata congrua dai suoi amici: unica ragione dell’attuale crisi. Lei forse non lo sa, ma noi sì. Lei ha paura di venire isolata all’opposizione per quattro anni, un tempo troppo lungo che minerebbe le fragili fondamenta del suo partito composto da persone che all’opposizione non ci sono mai state. Che neppure considerano l’evenienza come possibile. L’UVP nel tempo si sgretolerebbe; i Viérin che la politica la conoscono come la conosce quell’altro e l’applicano con il medesimo stile, questo lo sanno bene.

Gli incontri degli alleati PD e Alpe con la maggioranza sono temuti. Ma sono incontri senza frutto. L’ondivago Donzel oggi, al contrario di ieri quando affermava che mai le larghe intese…, sembra condividere la posizione di Centoz. Il consigliere è troppo preoccupato per eventuali elezioni anticipate che lo escluderebbero dal Consiglio e indebolirebbero la sua posizione nel partito. Ma Jean-Pierre Guichardaz non ci sta, lui non ha paura del paventato appuntamento e nel PD non è neppure iscritto. Anche Alpe ha le sue divisioni interne: chi simpatizza per l’UVP e chi no. L’alleanza non è più così compatta e non riesce a nascondere le sue contraddizioni. I partiti non sono così compatti e non riescono a nascondere le loro contraddizioni. Il terreno dell’opposizione sta franando, mentre l’oggetto del contendere tace, aspetta. Anche Rollandin non ha paura delle elezioni. Saranno un referendum pro o contro di lui. Lo sa e affila le armi. Si prepara allo scontro, perché scontro sarà. Durissimo. Morti e feriti sul campo a meno che… il veto contro di lui cada in cambio di qualcosa di significativo per tutti.


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