Il ritratto di Jane ad acquerello eseguito da Cassandra, 1804
Prendo in prestito un verso della famosa aria Nessun Dorma, dall'opera Turandot del grande maestro Giacomo Puccini, per ricordare un aspetto oggi poco conosciuto tra i lettori e le lettrici di Jane Austen.
Ella non volle mai rendere noto il proprio nome come autrice ed i suoi libri furono pubblicati anonimi.
Le motivazioni credo derivino da una mescolanza tra, da un lato, la naturale riservatezza ed umiltà dell'autrice stessa e, dall'altro, la convenzione sociale tristemente consolidata che di fatto impediva alle donne di pubblicare ufficialmente a proprio nome.
...Basti pensare che la stessa Fanny Burney pubblicò il suo primo romanzo anonimo e, solo dopo che la sua identità fu scoperta e diffusa riscontrando grande successo, pubblicò con il proprio nome. I romanzi di Ann Radcliffe uscirono quando era già sposata - forse l'avere un marito fosse considerata una sorta di garanzia di solidità anche editoriale?... E del resto, qualche decennio più tardi, anche le sorelle Bronte pubblicarono i loro scritti con degli pseudonimi...
Certo, la carriera pubblica per una donna non era contemplata dalla mentalità dell'epoca: saper leggere e scrivere, disegnare, suonare, ballare e cantare (per una lista completa, rivolgersi a Miss Bingley e Mr Darcy...), serviva esclusivamente a renderla una moglie più appetibile per un buon partito e, in generale, l'istruzione e l'abilità femminile erano asservite all'utilità che la famiglia (di origine e acquisita) ne avrebbe potuto trarre.
...Ma non è questa la sede né io ho la competenza necessaria a spiegare le ragioni sociali e storiche delle enormi difficoltà poste alla pubblicazione di libri da parte delle donne autrici, durato fino a pochissimo tempo fa.
Perciò, torno senza indugi alla nostra Jane Auten...
Guardate il frontespizio della prima edizione di Sense and Sensibility/Ragione e Sentimento nel 1811.
Che cosa leggete? By a lady.
E su quello di Pride and Prejudice/Orgoglio e Pregiudizio del 1813?
By the author of Sense and Sensibility.
E su quello di Mansfield Park del 1814?
By the author of Sense and Sensibility and Pride and Prejudice.
E su quello di Emma del 1816? By the author of Pride and Prejudice (seguito da &c. &c., acronimo di Et Cetera, cioè eccetera).
Durante la sua vita, dunque, Jane scelse di restare anonima e, per di più scelse la parola author, autore, e non authoress, autrice (è questo uno dei casi in cui la lingua inglese prevede una forma specifica per il femminile di un sostantivo), sviando ulteriormente qualunque tentativo di identificazione.
Ma tutti gli sforzi di Jane non bastarono a tenere nascosta la sua identità, peraltro conosciuta presso una ristretta cerchia di parenti, amici, conoscenti, che finì con l'allargarsi sempre di più - tanto che, prima dell'uscita di Emma (1816), persino il Principe Reggente Giorgio IV, suo fervente ammiratore, la fece convocare dal suo Chief Librarian, Mr Clarke, nella residenza reale di Carlton House.
Ma sarà solo poco dopo la morte di Jane, avvenuta il 18 luglio del 1817, e più precisamente nel mese di dicembre (il mese della sua nascita!) di quell'anno che il fratello Henry, deciderà di parlare apertamente di quel author mai dichiaratosi: curando (come già aveva fatto in precedenza) la pubblicazione postuma di due opere, Northanger Abbey e Persuasion.Anche in questo frontespizio, però, il nome di Jane non compare:
Si legge chiaramente: By the author of Pride and Prejudice and Mansfield Park &c..Questa scelta è presumibilmente una questione di coerenza con le uscite precedenti e di opportunità commerciale: non sapendo chi fosse questa tale Jane Austen, molti non avrebbero compreso che si trattava della grande scrittrice che già apprezzavano Ma quale ben più forte potere attrattivo deve aver esercitato sugli acquirenti quel trafiletto, With a biografical notice of the author, come promessa dell'agognata rivelazione!...
Ed è lì, nella breve nota biografica scritta da Henry, che il mistero viene svelato al lettore ed il nome dell'autrice finalmente regalato al mondo: Jane Austen!
P.S.1 Elucubrazione di una Janeite
...Dilegua notte, tramontate stelle, all'alba vincerò.
Così canta il principe Calaf nella Turandot mentre aspetta che arrivi un nuovo giorno e, con esso, l'inizio di una sfida che deciderà per sempre della sua vita.Potrà sembrare forzato, banale o stucchevole, se non addirittura esagerato o fuori luogo questo mio accostamento dei versi dell'opera pucciniana ai casi della vita di Jane Austen......Ma credo si possa dire che, al tramonto delle stelle sulla sua breve vita terrena, quel terribile mattino del 18 luglio 1817, si sia definitivamente dileguata anche l'oscurità sul suo ruolo di autrice di capolavori immortali. Un terribile gioco del destino: per trovarla, abbiamo dovuto perderla.
P.S.2 Perdonate quest'ombra di tristezza e torniamo ai nostri tè!...
Prossimamente, ci ritroveremo per un tè, due pasticcini e molte chiacchiere proprio intorno alla Biographical Notice of the author (Nota biografica sull'autore) di Henry Austen, "la madre di tutte le biografie".
In seguito, avremo tutti gli strumenti per scoprire il famoso Memoir of Jane Austen (Ricordo di Jane Austen) scritto dal nipote di Jane, James Edward Austen-Leigh nel 1869, che del tutto involontariamente è alle origini del "mito Jane Austen".Preparate le tazze, dunque, mentre io vado a preparare il bollitore... A presto!