“Se proprio vuoi parlare di pagliacciate ti suggerisco di occuparti della manfrina Formigoni e Maroni a proposito della Giunta Regionale lombarda .Sono riusciti a dire tutto ed il contrario di tutto pur di non far nulla. Grillo al confronto è un insigne statista”.
Ebbene sì: mi sono imbattuta - come sarà capitato anche voi almeno una volta nella vita - in un (purtroppo) non raro esemplare di grillino medio. Lo ammetto, me la sono cercata. Del resto se aggirandosi nel grembo della grande-madre-Rete-che-tutti-unisce è facile avvistarli, qualora si inciampi anche solo accidentalmente nella parola “Grillo”, le probabilità di un incontro ravvicinato aumentano vertiginosamente, rasentando il 100%.
Guardiamo in faccia alla realtà: quello che davvero sta spianando in maniera visibile la strada al M5S non è una tecnica di mobilitazione generalizzata, ma il sordo crollo morale e politico a cui assistiamo da tempo, impotenti e stanchi. E se non è una giustificazione per quanto accade, è quantomeno un modo per (far) capire che basare un supporto sul confronto con altri è un po’ troppo semplice. Non ci vuole certo un grande esperto per valutare un tuffo in mare di gran lunga meno vergognoso degli scandali della Regione Lazio e Lombardia: caro grillino, fin lì - ti stupirai - c’eravamo arrivati anche noi. Fermo restando l’opinabile gusto di un’iniziativa simile, la domanda che dovremmo porci è in realtà abbastanza ovvia. Un’esibizione di resistenza fisica ai fini di consenso elettorale, seppur moralissima e perché no, innocua: bella, brutta, simpatica, scegliete pure l’aggettivo che desiderate… ma serviva? Farsi lo stretto di Messina a nuoto e venire accolto in Sicilia manco fossi la Pellegrini dopo i 100 metri stile libero: era davvero necessario? Se è vero che ogni cosa ci è lecita, ma non ogni cosa ci è utile, la domanda non è ‘come’, non è ‘quanto’ (i costi dell’ “impresa” sono stati ampiamente chiariti), ma è, molto semplicemente: perché? Il senso sta tutto lì: nell’utilità. Che, ovviamente, non c’è.
Se poi, ma proprio volendo strafare, volessimo scendere più in profondità, il risultato è anche peggiore. In questi giorni abbiamo assistito alla diffusione virale dell’accostamento di Grillo con la figura di diversi dittatori, che come lui si sono dilettati nell’arte natatoria a scopi propagandistici, Mussolini in primis. E, d’altronde, proprio di quest’ultimo sono le parole riguardo ad un “movimento della gente per la gente” ante litteram: “La massa per me non è altro che un gregge di pecore, finché non è organizzata. Non sono affatto contro di essa. Soltanto nego che essa possa governarsi da sé.” (Benito Mussolini, citato in Emil Ludwig, Colloqui con Mussolini, traduzione di Tomaso Gnoli, Mondadori, 2000.) Strane coincidenze o somiglianze preoccupanti? Non vogliamo allarmare nessuno, tranquilli. Ma per quanto l’utopia di una partecipazione politica egualmente contributiva si nutra di buoni propositi, la realtà è ben diversa: del resto in nessun sistema sociale “uno vale uno”, persino in un gruppo di amici persiste una struttura gerarchica: nonostante le belle parole un leader è previsto e necessario. Soprattutto per guidare, proprio come un gregge di pecore, una popolazione di internauti palesemente – e pericolosamente - inadatti ed impreparati a quello che è lo scopo del M5S: una rete di cittadini liberi di agire.
Carol Verde | @car0lverde
The non sense of Beppe Grillo's swim across the Strait
A few days ago, while surfing a renown platform for participative journalism, I read a not very original post that criticised the swim across the Strait of Messina done by Grillo, defining it a farce. Till here nothing special, or better: more than normal. It's understandable (tomfoolery probably sounded better, though). My eyes fell on a comment for the author of the article, that sounded more or less like this: "If you really want to talk about farces, I suggest you start dealing with Formigoni and Maroni and the regional Council in Lombardia. They managed to say everything and the opposite in order to do nothing. Grillo is a distinguished statesman in comparison."
Well yes: I found, as it may have happened to many of you at least once, an unfortunately not so rare specimen of Grillo fan. I admit, I asked for it. And if you take a walk around the great womb of mother Web that unites us all it is easy to find them, even when you stumble upon the word Grillo by accident, and when that happens the probabilities of a close range encounter grow exponentially and come close to 100%.
Let's face reality: what really is making life easier for M5S isn't a generalized mobilitation technique, but the deaf moral and political collapse which we are witnessing tired and powerless. And if it is not a justification of what's happening, it's at least a way to understand that basing the support on the comparison with others is a bit too simple. You don't need a great expert to evaluate a jump in a sea as way less shameful than the scandals of the Regions of Lazio and Lombardia. Dear Grillo boy, you'd be amazed, but we actually understood that on our own. Apart from the questionable taste of such an initiative, the question we should be asking ourselves is quite obvious. An exhibition of physical strength with the aim of obtaining an electoral consent, even though moral and why not, harmless: pretty, ugly, nice, choose the word you like... was it really necessary? Swimming across the Strait of Messina and being received in Sicily as if it was Pellegrini after her 100m freestyle: was it truly necessary? If it is true that everything is legitimate, but not everything is useful, the question isn't how, isn't how much (the costs of the operation have been cleared) but is, more simply, why? The sense is all there, in the utility. That is obviously missing.
If then you wanted to go more deeply, the result is even worse. During these last few days we saw the viral diffusion of the comparison of Grillo with the figures of several dictators, that just like him have used swimming for propaganda, first of all Mussolini. And by the way, his are the words for an ante-litteram movement of the people for the people: "The masses are nothing but a flock of sheep for me, until they're not organized. I'm not against them. I only deny they can govern themselves." Strange coincidences or worrying similarities? We don't want to alarm anyone, really. But even if the utopia of an equally contributive political participation is filled with good intentions, the reality is quite different. In no social system "one equals one", even in a group of friends there's a hierarchy: in spite of the nice words a leader is necessary. Especially to guide, just as with a flock of sheep, a population of internauts that is clearly and dangerously not prepared for what the aim of M5S is: a web o citizens who are free to act.
Carol Verde | @car0lverde