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Il nonno

Creato il 03 maggio 2011 da Fredy73 @FedericaRossi5
L'altro giorno mi arriva una telefonata improvvisa.
Il filosofo ha deciso di ricontattarmi.
Confesso che, dopo la nostra notte insieme, c'ero rimasta un po' male che non mi avesse più chiamata. E' vero, neanche io mi sono azzardata a ricontattarlo. E il mio disagio non era dovuto a un impossibile coinvolgimento emotivo. Ma a quello che avevo interpretato come un suo giudizio negativo sulla mia performance tra le lenzuola.
E' una questione d'orgoglio. A mia memoria nessuno dei miei partner si è mai lamentato, anzi.
Mi stavo, dunque, chiedendo in cosa avessi sbagliato. Neanche con troppo dramma, se devo dirla tutta. Giusto per curiosità.
Quando il telefono, appunto, ha squillato.
Cortese come sempre (o meglio come nella sua versione Dr Jekyll), mi comunica che è stato in viaggio per lavoro. E che ora, tornato all'ovile, avrebbe intenzione di rivedermi, visto che la serata è stata piacevole (appena?!?).
Sto quasi per dirgli di sì, ma due ostacoli mi spingono a rimandare l'appuntamento a data da destinarsi. Il primo, ormai lo saprete, è la maledetta operazione al ginocchio (a proposito, mi opero venerdì). Il secondo, invece, è sorto improvviso da una sua frase.
"Sai, sono tornato a Napoli perché mi figlia deve partorire in questi giorni".
Silenzio.
Silenzio prolungato.
Silenzio prolungato e imbarazzato.
"Tanti auguri", bofonchio con finta allegria e partecipazione.
In realtà nella mia testa lampeggia un solo pensiero condensato in un'unica parola: nonno!
Sono stata a letto con uno che è nonno.
Ok. Ok... Calma.
"Non è la prima volta che vai con uno più grande. E poi quanti anni ha più di te? 16? 17? Ma come cavolo fai a non saperlo?" penso allarmata mentre cerco una exit strategy per concludere la telefonata.
Poi resto ammutolita a riflettere. Non sapendo davvero perché tale notizia possa aver cambiato, in qualche modo, la mia percezione di lui.
Non promette bene. Questo è uno di quei noiosissimi pensieri che ti portano a scavare dentro di te e a fare bilanci.
Ma che palle! In questo momento non ho davvero voglia di scandagliare gli oscuri abissi della mia anima inquieta.
E poi - si sa, una cosa tira l'altra - il pensiero mi ha messo davvero in agitazione. Tanto da farmi sognare, stanotte, un incontro con il laureato... In presenza del fancazzista.
Ok, è ufficiale: non sto bene.
Ma è possibile che debba trasformare anche la preoccupazione per la mia salute in qualcosa a sfondo erotico?
No, non sto affatto bene!Articolo originale di Federica Rossi per Poco sex e niente city. Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso dell’autrice.

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