Mario Benedetti (1920-2009) è stato uno dei maggiori autori uruguaiani ed è divenuto ormai un classico. Il romanzo che presentiamo è stato pubblicato per la prima volta nel 1960, poi nel 1978 in Spagna, dove lo scrittore viveva, rifugiato, mentre l’edizione italiana è del 2006, a cui si aggiunge questa nuova versione. Più, due adattamenti cinematografici, uno del 1974 ( regia di Aída Bortnik y Sergio Renán, candidato all’oscar come Miglior film di lingua non inglese) , il secondo del 2003, ma ambientata in Messico,da Alfonso Rosas Priego.
Un libro di grande successo, meritatissimo, una vera e propria perla della narrativa sudamericana! In forma di diario,una storia finemente cesellata sulla breve felicità che la sorte può riservare a chiunque, sulla possibilità di avere una chances di felicità: la “tregua” è proprio il momento in cui l’umile impiegato protagonista del testo riscatta decenni di solitudine e silenzio, di lavoro oscuro e giorni sempre uguali. Una tregua, appunto, come scopriranno i lettori, senza possibilità di resistere agli eventi.
Così, il percorso interiore di un cinquantenne a pochi anni dalla pensione, vedovo con tre figli ormai grandi che lo accusano di essere lontano dal mondo, è raccontato con nitore e precisione, scandagliando gli eventi della vita quotidiana.
la scheda del libro
Mario Benedetti, La tregua, Nottetempo.
trad Saba Sardi F.
“In questo libro tutti i sentimenti della vostra vita vengono elencati, identificati, rinominati e vi stupirete, nel leggerlo, di aver davvero provato tutto quanto avrete provato.”
Roberto Saviano
“Signore maturo, esperto, posato, quarantanove anni, senza gravi acciacchi, ottimo stipendio”: cosí si descriverebbe Martín Santomé, il protagonista di questo piccolo classico della letteratura sudamericana. Schiacciato dalla noia di una vita da impiegato di commercio, vedovo con tre figli ormai grandi, guarda al trascorrere del tempo con tranquilla disillusione. E tutto rimarrebbe immobile fino al suo pensionamento, se in ufficio non venisse assunta la giovane Avellaneda, timida e chiusa in una silenziosa bellezza: per lei Santomé sente nascere un amore insperato, che lo porterà a vivere una relazione clandestina, rimettendo il tempo in movimento. Come Svevo in Senilità, La tregua racconta la capacità straordinaria che ha la vita di prendere il vento e gonfiare le vele, per poi, caduto il vento, tornare alla quiete della bonaccia. Con questo romanzo Benedetti ha acquistato notorietà internazionale: il libro ha avuto piú di cento edizioni, è stato tradotto in una ventina di lingue e adattato per il teatro, la radio, la televisione e il cinema.
Mario Benedetti (1920-2009), urugaiano, è stato uno dei massimi narratori e poeti del Novecento. Ha cominciato a guadagnarsi la vita come commerciante, contabile, impiegato, giornalista e traduttore. È stato direttore del Centro di Ricerche Letterarie della “Casa de las Américas” all’Avana, e del Dipartimento di Letteratura Latinoamericana, dell’Università di Montevideo. Dopo il golpe militare del 1973, ha rinunciato all’incarico universitario ed è partito in esilio, durato 12 anni, prima in Argentina, poi in Perù, a Cuba e in Spagna. Nel 1999 ha ricevuto il prestigioso Premio di Poesia Reina Sofìa. Tradotti in Italia: Racconti (Multimedia, 1995), Inventario: poesie 1948-2000 (Le Lettere, 2001), Umana gloria, (Mondadori, 2004), Grazie per il fuoco (La Nuova Frontiera, 2011) e Fondi di caffè (La Nuova frontiera, 2013).
Español: Fotografía del escritor y poeta uruguayo Mario Benedetti. (Photo credit: Wikipedia)