Orvieto, 5 marzo 2013
Questa frase, oltre a dimostrare definitivamente che la vera emergenza non sono tanto i “cervelli in fuga” quanto piuttosto quelli che rimangono, è la fotografia lampante dell’ Italia di oggi reduce da venti anni di berlusconismo con relativa cultura da “Drive in” (che riscuote successo anche a sinistra)
Ma va anche detto che una enorme responsabilità va data alla sinistra stessa che nello stesso periodo ha latitato , e non poco, nel settore culturale.
Per pigrizia? Per timidezza?
No, io direi per mancanza di identità.
Per dare una impronta culturale al proprio Paese non è necessario stare al governo (negli anni 60 e 70 il PCI e la sinistra in generale avevano praticamente il monopolio della cultura eppure erano all’ opposizione) ma “condicio sine qua non” è ESISTERE.
E non vivacchiare annacquati e titubanti….
CULTURA SIGNIFICA FAR ESPLODERE IL TALENTO DELLA CREATIVITA’, ma anche attrarre a sé emozioni, passioni, individualità dall’ evidente emotività anarchica, giovani che vogliono dare alla propria comunità manifestazione di qualcosa che hanno creato in un momento di “vita palpitante ”…
Per un po’ di tempo, per inerzia, la sinistra è riuscita a restar collegata a quei giovani che della cultura (letteraria, teatrale, cinematografica, musicale) fanno un sistema di vita, ma poi la latitanza, direi quasi lo scollegamento tra politica progressista e artisti ha determinato una frattura che se non si rimargina in tempo può determinare nel futuro prossimo dei danni di cui la nostra vita quotidiana , prima che politica, subirà i tristi effetti.
Ma per cambiare tutto cio’, contrariamente a quanto si dice di solito in questi casi, non si deve arrivare alla classica frase “ E’ necessario che la politica torni a occuparsi di cultura ecc.ecc.”, perchè invece mia opinione è che deve avvenire esattamente il contrario.
E’ LA CULTURA, E CIOE’ SIAMO NOI ,CHE DOBBIAMO LIBERARE LE NOSTRE ENERGIE CREATIVE E CANALIZZARLE IN UN CIRCUITO CHE LE RENDA VISIBILI E VIVIBILI NELLA COMUNITA’ IN CUI VIVIAMO. Compito della politica semmai è quello di capire chi ha di fronte, le esigenze, i talenti, e, quindi, agevolarli invece di ignorarli e a volte addirittura ostacolarli, come è stato finora.
Segue su: http://orvietosi.it/2013/03/il-nostro-mistero-buffo-ovvero-liberiamo-la-cultura-a-orvieto/