Giuseppe Sordini ( 1853-1914 ),grande archeologo e critico d'arte.
Nemmeno una settimana fa,tutte le televisioni hanno riportato la notizia del rapimento di un prestigioso quadro del Guercino ( 1591-1666 ),la " Madonna con i Santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo",nella Chiesa di San Vincenzo a Modena.
Rapimento favorito dal mal funzionamento della telecamera di sorveglianza.
Nelle mie ultime escursioni umbre,sono andata a Spello ( uno dei borghi più belli d'Italia ),per visitare la Chiesa di Santa Maria Maggiore,ove si trovano alcuni magnifici dipinti del Pinturicchio ( 1454-1513 ),ammirabili alla modica cifra di 2 euro a persona!
Ed è impossibile non pensare al nostro patrimonio culturale;fragile strutturalmente,facile a chi voglia portarsi via qualche pezzo,vantaggioso per gli speculatori;eppure industria e cultura potrebbero camminare insieme*.
Ma una cosa mi ha stupito,anzi un posto.A Spoleto ( PG ),poco lontano dal cimitero monmentale,vi è un luogo dove regna un sacro silenzioso,dove poche persone vi si incamminano,dove veramente si ha la sensazione che il tempo non sia mai passato non è una banalità.E' la Basilica di San Salvatore.
Non bsogna essere religiosi per apprezzarla,né avere uno spiccato gusto artistico,perché lì abbiamo davanti la bellezza essenziale e molteplice dll'arte.
Si tratta di una basilica paleocristiana rinnovata dai Longobardi,ascrivibile ai secoli VII ( fine ) e VIII ( prima metà ),di probabile origine funeraria,dedicata inizialmente ai martiri Concordio e Senzia e che dopo vari cambi di nome è passata definitivamente,nel Novecento,il titolo di San Salvatore.
Ha tre navate,con presbiterio tripartito che,nella zona centrale è coperto da una struttura a volta su base ottagonale,modificata nella tipologia a lanternino in epoca post-rinascimentale.
Purtroppo della decorazione interna non rimangono che stucchi in contro facciata ed alcuni elementi nell'abside.
Nela nicchia centrale è dipinta una particolare croce gemmata,dalle cui braccia pendono delle catenelle con l'A e l' Ω.A sorreggere l'edificio si innalzano,come verso il cielo,le splendide colonne doriche nella navata e corinzie nel presbiterio.La chiesa presenta inoltre un consistente riutilizzo di spolia,ovvero materiale antico,
di diversa provenienza,quali colonne,basi,capitelli,conici.
Ma ciò che rende famosa,la basilica di San Salvatore è la sua ricchissima facciata.Le finestre,sormotate da frontoncini triangolari,quella centrale da un arco e il portale maggiore decorato a racemi,con fiori,rosoni e al centro la croce palmata,ormai simbolo della città.
Nel 2011 è stata inserita nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO.
E' una emozione grandissima il poter avanzare silenziosi,in questo posto,spoglio,abbandonato,consumato dai secoli,dove la luce che entra dalle finestre e la pietra lo rendono degno di rispetto e venerazione.
Ho pensato che si potrebbe ristrutturarla,ritrovarne i colori vivi della pavimentazione,delle pareti,gli intagli delle colonne...Ma no,in quel monumento solitario e distante,alberga la bellezza senza gli artifici umani.
* Questo pensiero l'ho letto nella Chiesa di San Ponziano a Spoleto.
Fonti :
" Sulle tracce dei Longobardi nel ducato di Spoleto "
foto ( C ) Alessandro Tommasi
© © ©