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Il nostro progetto di vita del 2010???!!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Il nostro progetto di vita del 2010???!!

Se la Svezia da lezioni di parità all’ikea italia, le aziende italiane propongono pubblicità sessiste, dove l’unica aspirazione femminile sarebbe quella di fare la serva a mariti e figli maschi. La cosa più vergognosa è che il disordine dei ‘maschi della famiglia’ la rende felice.

Ogni affermazione della donna mercificata dallo spot che le mette pure le parole in bocca si fa man mano più vergognosa. Prima inizia con ‘Volevo un marito bruno, invece l’ho sposato biondo’, come dire che le donne vengono scelte e non possono scegliere nè chi sposare nè la sua vita,poichè sembra che le sua scelte siano cadute in mano al marito.
Come se non bastasse, stereotipate le parole recitate dalla donna: ‘Volevo una figlia ballerina e invece ho avuto due maschietti’ e mostra felice le scarpe da calcio da lavare. Lo spot gioca su una divisione di genere arcaica,che rappresenta una femmina come una bella ballerina delicata e fragile e dei maschietti come dei calciatori, sporchi alla quale lei è costretta pure a lavar loro le scarpe. Quel ‘volevo’ da pure fastidio,poichè sono imperative e patriarcali parole dei pubblicitari messi in bocca ad un attrice.
Se lo spot vuole le figlie solo come delicate ballerine allora è impossibile pensare che una donna bestemmi nel vedere una casa conciata in quel modo.

Inoltre è laureata in legge per cosa? per lavare i piatti e stirare le camicie?
Con questo allude palesemente che ancora oggi non è gradito che una donna studi, sopratutto materie considerate prettamente maschili? E’ triste inoltre che le donne devono restare felici anche se non hanno conseguito le proprie aspirazioni, perchè tanto hanno la famiglia, sembra che lo spot legittimi un po’ le discriminazioni di genere.

Oscena è altrettanto la fine dello spot: il progetto di vita sarebbe una cucina, un marito e tanti figli che sporcano più di una squadra di calcio?

Questo spot è assolutamente vergognoso poichè impone ai consumatori di concepire le donne all’interno di un ruolo subordinato, di cura se non puramente schiavistico.
L’Italia come al solito è ferma alla preistoria; quel che è grave è che certi stereotipi sono la causa di violenze e discriminazioni che si consumano all’interno delle nostre famiglie.

Diciamoci la verità nessuna donna sognerebbe un progetto di vita simile, che comporterebbe essere succubi pure economicamente da un marito magari violento e aver buttato via una laurea.

Update: Schifossissimo il titolo di una rticolo del corriere ‘Donne longeve, istruite e un po’ meno fertili’, rispetto a quando? che significa? Che la poca fertilità è conseguenza dell’istruzione e della longevità?
Inoltre non c’entra nulla con l’articolo, poichè parla anche di violenza,sembra ci voglia tutte morte! Per non parlare del linguaggio sessista su vari pezzi del’articolo.



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