Alla fine del 2014 nessuno aveva speranze che i prezzi delle terre rare potessero migliorare nel corso del 2015.
Le attese del mercato erano per una stabilizzazione dei prezzi. Ma le cose sono andate peggio del previsto.
L’eccesso di offerta, per metalli come cerio e lantanio, ha condannato i prezzi a scendere verso il basso, trascinando anche le altre terre rare.
Alcuni esempi possono dare un’idea di cosa è successo nell’anno che sta volgendo al termine. L’ossido di ittrio valeva 10,50 dollari al chilogrammo all’inizio del 2015, adesso vale 4 dollari. L’ossido di disprosio era a 290 dollari al chilogrammo, mentre adesso ha raggiunto i 218 dollari. L’ossido di terbio e di europio valevano 550 dollari al chilogrammo e ora sono a 380 e 100 dollari, rispettivamente.
L’ossido di ittrio valeva 10,50 dollari al chilogrammo all’inizio del 2015, adesso vale 4 dollariLa drammatica riduzione dei prezzi delle terre rare ha avuto un impatto su molte aziende minerarie che hanno vissuto momenti difficili (“Fallimento Molycorp: è la fine delle terre rare occidentali?“). Tuttavia, il processo avviato quando i prezzi erano alle stelle, di nuovi sistemi per la separazione di terre rare, ha permesso ad alcune aziende di disporre di tecnologie che fino a pochi anni or sono non esistevano.
Purtroppo, anche per il 2016 le prospettive non sono delle migliori. La mancanza di domanda e l’incertezza, soprattutto nel mondo occidentale, di approvvigionamenti di terre rare ha portato molti produttori ad evitare di usarle. In molti hanno deciso che non vogliono correre il rischio di includere le terre rare nelle loro catene di approvvigionamento.
Perciò, i prezzi non potranno migliorare anche nel 2016. Una flebile speranza resta riposta nella campagna del governo cinese contro l’estrazione illegale, che dovrebbe essere di un qualche aiuto per il mercato.
Secondo gli analisti, gli unici elementi delle terre che vedranno una crescita significativa della domanda nei prossimi cinque anni sono quelli utilizzati per la fabbricazione di magneti.
Non è molto per un investitore ma, con i tempi che corrono, è sempre meglio accontentarsi di moderate speranze piuttosto che abbandonarsi ad un pessimismo esagerato.
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