Mia figlia ha abbinato al "presente" due non meglio definiti stati futuri: “un altro giorno” e “quando sono grande”.
Con una sua personale coerenza riesce a classificare in uno di questi tre stati qualsiasi sua azione o desiderio.
Cercando di interpretarla, direi che valgono le seguenti regole:Il "presente" è il suo stato preferito in assoluto e corrisponde al "tutto e subito". Ad esempio: “Voglio uscire ora”, “Voglio giocare adesso con quel giocattolo”.
Gli altri due stati sono una soluzione di ripiego quando non può fare qualcosa che vorrebbe perché non sa o non riesce a farlo o le è vietato da noi genitori. Entrando nel dettaglio, se una cosa sa e può farla ma le è stato detto di no viene classificata in “un altro giorno”. Ad esempio di fronte al rifiuto di comprare un giocattolo appena visto in un negozio “Lo compro un altro giorno”.
Se una cosa non sa o non può farla perché non adatta alla sua età viene classificata in “quando sarò grande”. Ad esempio, ultimamente, “Quando sono grande guido io la macchina”, “Quando sono grande cucino io”, "Quando sono grande imparo a fischiare".