DImmi per chi voti
Sono sinceramente perplessa dalla trovata del governo di foraggiare i partiti con il due per mille della dichiarazione dei redditi. Nel momento in cui nella dichiarazione dei redditi io indico il partito a cui destinare la somma, automaticamente rendo noto allo Stato per chi voto. Diventa insomma una sorta di schedatura volontaria dei votanti. Negli exit poll è garantito l’anonimato, il voto nell’urna è segreto però nel modello Unico mi si chiede di esprimere la mia preferenza.
Ora, a meno che io non sia totalmente schizofrenica, si presume che scelga di finanziare il partito per cui voto, quindi lo Stato conosce il mio orientamento di voto contravvenendo a quello che si chiama il segreto dell’urna. E queste conoscenze sono su vasta scala perché molti Italiani saranno tentati di scegliere questa semplice forma di finanziamento. A questo punto tanto vale che sulla prossima scheda elettorale mi chiedano di apporre nome e cognome in stampatello e firma, così tanto per avere conferma di non aver dichiarato il falso nel modello Unico e finanziato un partito diverso da quello per cui esprimo la preferenza. Magari potrebbero inventare una nuova sanzione per discrepanze tra la dichiarazione dei redditi e la scelta effettiva…