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Il nuovo Garmin Vivofit in prova

Creato il 09 settembre 2014 da Michelepinassi @michele_pinassi
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Sembra innegabile che l’anno 2014 è caratterizzato dalle tecnologie indossabili. Già da qualche mese, infatti, si iniziano a vedere in giro braccialetti e clip che, dotate di sensori, permettono di tenere sotto controllo il proprio stile di vita: monitoraggio del sonno, quantità di attività fisica, controllo del ritmo cardiaco etc etc etc…

Uno di questi è Vivofit (http://sites.garmin.com/vivo), il braccialetto elettronico targato Garmin, azienda che non necessita di presentazione.

Incuriosito, ho deciso di acquistarne uno, considerando anche il prezzo relativamente basso: sul sito della Garmin è disponibile a 119€ , con la possibilità di scegliete tra svariati colori del bracciale (che è in gomma, intercambiabile facilmente ed acquistabile anche separatamente). Lo trovate, ovviamente, anche su Amazon a poco più di 90€. Tuttavia, anche se è un dispositivo abbastanza nuovo, si trova già sul mercato dell’usato (dove l’ho acquistato io) a circa il 50% in meno del prezzo di listino.

Unboxing

Oggi è arrivato il pacco e, preso dalla curiosità, non ho resistito a indossarlo subito. A prima vista sembra un semplice braccialetto di gomma dura, non molto flessibile, ma che coniuga una discreta robustezza percepita con una leggerezza incredibile: neppure sembra di averlo indosso !

Il display, senza back-light, è piuttosto scuro: ecco come hanno fatto per la durata delle batterie di oltre 1 anno ! Del resto, se escludiamo la fase di sincronizzazione, non sembrano esserci momenti di particolare “vita” sul dispositivo. Del resto gran parte delle informazioni sono visualizzabili sul web, limitando al braccialetto la sola visualizzazione di:

  • numero dei passi effettuati
  • obiettivo giornaliero
  • km percorsi (stimati, il dispositivo non ha GPS)
  • kilo calorie totali
  • ora e data
Il nuovo Garmin Vivofit in prova
Il nuovo Garmin Vivofit in prova
Il nuovo Garmin Vivofit in prova
Il nuovo Garmin Vivofit in prova
Il nuovo Garmin Vivofit in prova
Il nuovo Garmin Vivofit in prova
Il nuovo Garmin Vivofit in prova

Nella confezione ho trovato:

  • il Garmin Vivofit installato sul bracciale “normale”
  • un bracciale più corto per i polsi più sottili
  • il dongle USB ANT+
  • un piccolo libretto con le avvertenze (le istruzioni sono sul sito web)

Installazione del software

Dopo l’entusiasmo della novità, da utente Linux non potevano mancare i primi problemini: come sincronizzare il VivoFit con il profilo sul portale Garmin Connect ? Già, perché gran parte delle operazioni di impostazione (peso, età, ora e data) si fanno attraverso il Web, creando il proprio account e relativo profilo su Garmin Connect, dove verranno salvati tutti i dati relativi alle vostre attività ed analizzati.

In particolare, se pensavate che il Vivofit si sincronizzasse con il vostro smartphone (Android o iPhone), rimarrete delusi: il bluetooth non è compatibile con il protocollo ANT+ (il dongle USB, incluso nella confezione, serve a questo), pertanto sul telefono potete installare l’app di Garmin Connect e visualizzare i dati che avrete già sincronizzato grazie al vostro PC: tenetelo a mente prima di fare l’acquisto !

Dopo un primo e veloce tentativo di provare direttamente da Linux (ho una Mint Debian x86), decido che almeno per le impostazioni e le prime prove è bene provare con il software ufficiale Garmin Express, che però è compatibile solo con Windows e MAC. Su una macchina virtuale (VirtualBox) ho una vecchia copia di Windows XP e così ne approfitto: l’installazione è tutt’altro che banale, soprattutto perché l’assenza di due semplici righe di manuale complica le cose.

Per prima cosa, scaricare ed installare il software Garmin Express dal sito http://software.garmin.com/it-IT/express.html ed eseguite i consueti passaggi:

Il nuovo Garmin Vivofit in prova
Il nuovo Garmin Vivofit in prova
Il nuovo Garmin Vivofit in prova
Il nuovo Garmin Vivofit in prova
Il nuovo Garmin Vivofit in prova
Il nuovo Garmin Vivofit in prova

Non appena conclusa l’installazione, verrà effettuata una ricerca dei dispositivi compatibili ANT+ nelle vicinanze (3 mt): in quetso caso, oltre al Vivofit, avevo anche il Forerunner 405.

Per effettuare il pairing del dispositivo con il vostro PC dovete tenere premuto il pulsante (l’unico) presente sul Vivofit fino a che non compare la scritta ‘PAIR’

Dopo aver “accoppiato” il dispositivo con il PC, il programma effettua un controllo sul firmware (aggiornandolo se necessario) e scarica gli eventuali dati presenti, inviandoli sul portale Garmin Connect: questa operazione dovrete farla ogni qualvolta desiderate sincronizzare il dispositivo.

Per effettuare la sincronizzazione del bracciale Vivofit con il portale Garmin Connect dovete tenere premuto il pulsante (l’unico) fino a che non compare la scritta ‘SYNC’

A questo punto, man mano che usate il bracciale, popolerete la vostra dashboard sul sito.

Prime impressioni

Dopo qualche ora di utilizzo, eccomi a dare le prime impressioni, riservandomi ovviamente di rettificare man mano che lo uso.

Come ho già detto, il bracciale è molto leggero e pratico. Inoltre il plus dell’orologio lo rende anche, in qualche modo, utile al di là del suo obiettivo primario, che è quello di stimolare il movimento. Contrariamente a quanto pensavo, infatti, il contatore di passi e la barra motivazionale per il raggiungimento dell’obiettivo sono di stimolo a camminare: importante soprattutto per chi, come me, ha un lavoro piuttosto sedentario.

Tra gli aspetti negativi vi è la difficoltà di sincronizzare i dati con il portale (e, di conseguenza, con l’app. per smartphone), soprattutto perché da Linux non è possibile farlo con facilità: cosa aspetta la Garmin a rilasciare una versione anche per noi utenti di software libero ?

Come ultima osservazione, devo ammettere che forse la pubblicità porta ad una sopravvalutazione di questi dispositivi: alla fine si tratta di semplici “sensori di movimento” (in realtà la tecnologia è più complicata ma approfondiremo in seguito…) che, soprattutto se non adeguatamente utilizzati, possono venire molto presto a noia: forse proprio per questo la Garmin, ma anche altri produttori, hanno implementato le “sfide tra utenti” e gli obiettivi da raggiungere. E’ comunque innegabile che, almeno fino a che non vi saranno (se mai vi saranno) implementazioni libere del protocollo, l’utilizzo è abbastanza limitato.

Conclusioni

E’ troppo presto per trarre delle conclusioni su questo dispositivo: ne parleremo tra qualche giorno, dopo che avrò avuto modo di utilizzarlo a fondo e valutarne le effettive potenzialità.


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