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Tre. Numero perfetto, come le tre erano le Parche, tre le Furie, tre come i lati di un triangolo (amoroso?).....Sì, anche amoroso. E dopo Comunione e Liberazione, quasi per sberleffo, non poteva mancare in queste pagine uno spazio di attenzione a Melissa P. e al suo nuovo libro, Tre, che affronta la storia del rapporto tra una poetessa Larissa e due uomini Günther, allevatore di pappagalli e George un fotografo. Colpisce subito la scelta delle professioni dei personaggi o di natura artistica o, nel caso di Günther, di natura zoofila-umanitaria, a metà tra il superfluo e il creativo (per sbarcare il lunario, in questo caso). E soprattutto è stata simpatica l'idea di dare nomi stranieri a dei personaggi che compiono le loro azioni a Roma, a sottolineare il carattere e l'aspirazione internazionale del libro. A conti fatti: cultura estera, professioni artistiche, due condizioni in Italia quasi necessarie per poter vivere una relazione amorosa "sopra le righe".
Rimane il fatto che Melissa P. sembra ripetere, però, un cliché ormai un po' datato.
Fermo restando che a lei piace parlare di sesso, come a Lucarelli piace parlare e scrivere di omicidi (e fin qui siamo d'accordo), credo che gli italiani non abbiano bisogno più di stimolazioni visive e mentali di pratiche, che, nel bene o nel male, sono state acquisite e accettate almeno nel privato. L' Italia è uno dei paesi più focosi (recentemente, poi, alcune inchieste lo hanno dimostrato anche in zone "nordiche" come il Trentino, il Veneto o il Piemonte), con una sola differenza rispetto agli altri Paesi: l' italiano medio si sente più rassicurato se può fruire di sesso nella trasgressione e nel proibito, parlarne seriamente o sdoganarlo è un po' come tradirlo. Ecco, quindi, perché i libri di Melissa P. vengono bollati come "pornografici", perché non si scorge l'intento profondo dell'autrice, semmai si intravede soltanto una simpatica e piacevole celebrazione dei bassi istinti (ed è un fatto che capita a chi vuole trattare l'erotismo in una forma sublime e artistica). Il sesso è molto importante, ma in Italia non ha la dignità del suo giusto posto tra le priorità della vita.
Oggi l' Italia ha bisogno di seguire un altro percorso e discorso sul sesso, una sensibilizzazione più seria, razionale....Ecco, un discorso sugli assistenti sessuali è senz'altro molto più provocatorio in Italia che continuare a leggere di orge, triangoli, sado-maso, omosessualità.
Io stesso sto continuando a lavorare e a riflettere per cercare di abbandonare a poco a poco i contenuti erotici nei miei lavori di fiction letteraria. Non è un discorso di autocensura, è proprio che mi rendo conto che si tratta ormai di una minestra riscaldata.
Non credo ci sia più bisogno di raccontare nella finzione, c'è solo bisogno di raccontare la cronaca o sensibilizzare su un allargamento di importanza pubblica e sociale della sessualità.
Quando troveremo una donna al supermercato o a un sexy shop che ha un cazzo di plastica nel carrello, il gioco sarà fatto, l' obiettivo raggiunto. Questo succede altrove, può darsi che qua non succeda mai. E allora, tutto sommato, meglio continuare a trattare l'erotismo nei soliti modi canonici....per chi ancora non è stanco.
Se però volete fare una tesi di laurea su Melissa P. andate altrove. So che a Lund, in Svezia, nell'ambito di un progetto sui nuovi linguaggi degli scrittori italiani è stato svolto un approfondimento, all'interno di una tesi, su Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire.
Nel frattempo quando leggerò il libro nuovo, Tre, ci sarà un ulteriore discussione e critica su questo blog...e chissà....magari anche un'intervista.