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Il nuovo “linguaggio” della politica italiana

Creato il 13 aprile 2011 da Angel

Il nuovo “linguaggio” della politica italiana

foto:flickr

“Bunga bunga”, “stupratore della democazia”, “magistrati avanguardie rivoluzionarie”, “legge ad personam”; “Responsabili”, ” rivoluzione liberale”, “processo breve”, “escort”. Queste elencate sono alcune delle nuove parole, entrate a far parte prepotentemente nel moderno linguaggio politico italiano. Appartengono a momenti e personaggi diversi della nostra politica. E’ abbastanza evidente che in questo “vocabolario” politico manchino parole come stato, riforma, costituzione, futuro, riforme, giovani, occupazione. Insomma, parole che rimandino ad idee o a progetti concreti. Questa mutazione linguistica è figlia, naturalmente, dei tempi nei quali si trova ad inserirsi la nostra classe dirigente e politica. Ma c’ è dell’ altro. Esso riflette apertamente l’ emergenza politica che si trova ad affrontare il nostro paese. Le parole sopraelencate traducono l’ azione
politica in uno scontro feroce, verbale e, in alcuni casi, anche fisico. Sia all’ interno che all’ esterno delle istituzioni. Il reale paradosso di questo squallido e avvilente teatrino, che la politica rinnova giorno dopo giorno, risiede nel fatto che esso si consuma non su fatti e proposte aderenti ai bisogni dell’ Italia,  ma su altre parole e concetti. Distanti non solo dalla concretezza, di cui parlavo prima, ma in piena contraddizione con la natura stessa del regime democratico, fondato sulla parola, sul contraddittorio costruttivo e proficuo tra fazioni politiche opposte. Si tratta, dunque, di una libera interpretazione, tutta italiana, del vivere democratico e dei suoi principi ispiratori. A cui fa seguito il radicale stravolgimento di ogni paletto etico, morale, giuridico. Tanto che quella italiana assomiglia sempre più ad una “democrazia anarchica” che sfugge ad ogni regola collettivamente condivisa.


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