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Il nuovo sessismo.

Creato il 17 agosto 2012 da Freeskipper
La settimana scorsa, stanca di non poter vedere il sole, ho deciso di abbandonare brevemente la mia cara Londra e di recarmi a Malaga, a godere di una vera estate. Una volta accomodatami sul volo, ha preso posto accanto, dietro e tutt’intorno a me un gruppo di giovani donne inglesi che volavano verso la Spagna per festeggiare un addio al celibato. Il loro stile era quello che sembra essere tanto in voga negli ultimi tempi: capelli tinti e piastrati, unghie impeccabili, il rosa come colore dominante, tempestato qua e là da glitter e brillantini nelle sue più svariate sfumature, seni scoperti, short minimali. Un abbigliamento da stripper, quelle che si esibiscono nei club che tanto stanno riprendendo piede a Londra e nel resto d’Inghilterra. Uno stile da modella glamour, quelle che appaiono quasi completamente nude sulle riviste per uomini che dominano il mercato negli scaffali delle edicole. Queste ragazze riflettevano in pieno quello che è ormai il principale modello di donna imposto a giovani ed adolescenti: porno diva style. Oggigiorno impariamo sin da giovanissime ad essere sessualmente attraenti per gli uomini. Stiamo confondendo l’emancipazione sessuale con l’oggettificazione sessuale, siamo tornate a considerarci e farci considerare solo per quanto piacciamo fisicamente al sesso maschile. Viviamo una cultura ipersessualizzata che non solo riflette la tuttora esistente ineguaglianza di genere, ma la reinforza e promuove. Ero adolescente alla fine degli anni ’90 e sono assolutamente sicura che il modello di donna che allora veniva proposto non era quello di quasi-prostituta che si propina oggi alle ragazzine. Certo, anche a noi si richiedeva di prestare particolare attenzione ai nostri corpi ed alla nostra apparenza, di aderire il più possibile al canone estetico del momento, soprattutto di essere magrissime, ma ricordo che il messaggio trasmesso era che la bellezza era un qualcosa da aggiungere ad altre capacità, una sorta di plus valore che rendeva più facile la vita, non il solo ed unico obiettivo da raggiungere. Di fronte a questo scenario un po’ squallido, l’unico altro cammino che viene offerto alle giovani donne è sognare di incontrare il principe azzurro. Le mie coetanee, a 18 anni, speravano di diventare un giorno avvocato od architetto, non di sposarne uno. Invece, oggi si è tornati ad insegnare alle bambine che devono essere gentili, carine e buone così potranno accapparrarsi l’uomo che le salverà dalla loro vita mediocre. Questa è l’unica alternativa che si offre alla precoce messa in vetrina dei nostri corpi: sperare che un uomo ci salvi. Malgrado sembri un’opzione completamente differente dalla bomba sexy, il modello principessa si basa esattamente sullo stesso principio: l’oggettificazione della donna, che ridiventa il soprammobile che decora la vita dell’uomo. Perché succede questo? Perché le giovani donne sembrano un esercito di Barbie? Perché si propone quest’esasperato modello di sessualità femminile finta e laccata? Perchè siamo tornati a credere che la femminilità sia qualcosa che si definisce attraverso termini biologici piuttosto che qualcosa che viene insegnato attraverso l’educazione? Perché queste donne che esibiscono i loro corpi per soldi su riviste ed in TV lo fanno in nome del femminismo e dell’emancipazione? Perché l’unico elemento che distingue la pornografia da una normale rivista è il mostrare gli organi genitali? Perché la liberazione sessuale è diventata una prigione sessuale? Probabilmente è perché uomini e donne non hanno ancora lo stesso ruolo nella vita pubblica e l’industria della pubblicità, della televisione e delle riviste riflette questa ineguaglianza. Ed anche perché, rappresentando il genere femminile in questo modo, lo si degrada fino al punto di farlo sentire scomodo con il proprio corpo. Creando insicurezze si arriva al risultato che la donna, la quale ha progressivamente acquisito potere e spazio nelle cariche importanti e pubbliche, retroceda. Come possiamo concentrarci sulla nostra intelligenza, le nostre ambizioni, la nostra carriera se veniamo ridotte allo stato di solo corpo, se sappiamo che verremo giudicate non tanto in base alle nostre capacità, bensì in relazione alla nostra avvenenza?

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