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Il nuovo sovrintendente

Creato il 05 marzo 2011 da Musicamore @AAtzori

insegna-teatro LiricoLo abbiamo atteso con ansia, abbiamo lottato perchè nel nostro teatro vi fosse un cambiamento. La nostra realtà culturale aveva bisogno di una nuova forza . La presenza di una nuova dirigenza che potesse finalmente riprendere in mano la situazione del LIRICO e poter ricominciare a lavorare ed a produrre spettacoli di qualità possibilmente a costi dimezzati era indispensabile.
Ieri è arrivata la notizia. Il CDA del Teatro Tirico di Cagliari ha nominato all’unanimità il nuovo sovrintendente: Gennaro Di Benedetto.
La notizia ovviamente è rimbalzata in lungo e in largo e si è scatenata la caccia informatica all’uomo. Eh si! Perchè se un tempo le persone si conoscevano solo attraverso i passaparola o qualche curriculum confezionato ad arte, adesso ogni notizia viene messa in rete siano esse buone o meno buone.
Ho girato e rigirato nella speranza di trovare qualche cosa che mi tranquillizzasse. Non so, vorrei essere positiva ma sinceramente le notizie non sono tra le più confortanti. Intanto la sua provenienza è quella di un teatro a rischio chiusura come il Carlo Felice di Genova. Impossibile non domandare direttamente ai colleghi di quel teatro le loro impressioni che ahimè non sono state di certo lusinghiere!
Nel 2005 il quotidiano La Repubblica scrive:
…a Genova è visto come l’ uomo dei miracoli. Arrivato nel 2002, è stato infatti capace di risanare – tra polemiche che ancora non si sono sopite – un bilancio in deficit dal 1994: quando si insedia al Carlo Felice, l’ emorragia finanziaria ammonta a 14 milioni di euro ma c’ è anche un deficit patrimoniale che supera il milione e 150 mila euro. In due anni, non solo Di Benedetto guarisce le ferite finanziarie del teatro d’ opera (complici anche i fondi per Genova capitale della cultura, inclusi nei bilanci ma che però non sono mai arrivati, sottolineano i suoi detrattori), ma riesce anche ad ottenere dei ricavi. Come? «Con un piano industriale triennale che incentiva la produzione di circa il 30 per cento e che, nel contempo, snellisce l’ organico attraverso il blocco del turnover e l’ esternalizzazione di qualche servizio, come il personale di sala….viene descritto come un uomo ambizioso (e quindi felicissimo di un’ incarico al Maggio) e determinato, capace di abili diplomazie e non troppo schierato politicamente. Come dire, un sovrintendente «bipartisan» visto che a Genova la sua nomina è stata sostenuta sia dal sindaco Perricu (Ds) che dall’ ex presidente della Regione Biasiotti (Forza Italia). Il suo piano industriale è stato accolto, al Carlo Felice, da una durissima ribellione sindacale culminata in scioperi: come quello che, nel giugno di 2 anni fa, fece saltare una Lucia di Lammermoor e vide i dipendenti presidiare il teatro con una maschera di lattice che riproduceva il volto di Di Benedetto. (f.p.) – FULVIO PALOSCIA
Sempre La Repubblica, ma nel giugno dello scorso anno, scrive:
L’ INFELICE  Teatro dell’ Opera, appena rialzato il capo con il ritorno ai pieni poteri del Cda, riceve l’ ennesima mazzata: e invece che il fantasma del Macbeth, è lo “spirito” di due anni di stipendio rivendicati dall’ ex sovrintendente Gennaro Di Benedetto a materializzarsi.

Ieri mattina si sono presentati negli ufficio del torrione i messi giudiziari che hanno consegnato i documenti, con i quali si chiede alle banche che hanno in consegna i soldi della Fondazione, di “congelare” di fatto la somma stabilita due mesi fa dal giudice del lavoro Giuliana Melandri come dovuta a Di Benedetto, licenziato due anni prima del dovuto- il 21 settembre 2010 sarebbe scaduto il contratto – e sostituito dal commissario Giuseppe Ferrazza. La somma totale si orienta su almeno 400 mila euro, interessi e spese compresi; sarà il giudice stesso, che ha disposto come la somma sia messa in disponibilità, a valutare se sia congrua, e in che condizioni venga poi pagata. «Di certo non è per noi una bella notizia: quelle poche disponibilità sui conti vengono frenate», sospira il direttore amministrativo del Carlo Felice Virginio Sasso, che ricorda come ogni mese solo di stipendi e spese vive se ne vadano trai seiei settecentomila euro. Quei soldi congelati sono davvero un fantasma angosciante.- DONATELLA ALFONSO


E a Cagliari, quali prospettive abbiamo con la nomina di questa nuova figura?

Il nuovo sovrintendente
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