Dopo aver rimandato su Iva, Imu ed F35 il Governo vara il ‘pacchetto lavoro’. Piu che un pacchetto, un vero e proprio ‘pacco’. Provvedimenti davvero poco efficaci per i giovani e per gli ultracinquantenni. Praticamente inutili:
L’Espresso: Gli incentivi alle assunzioni infatti hanno caratteri molto, forse troppo restrittivi: durano soltanto 18 mesi per i neoassunti o 12 mesi per i contratti a termine trasformati in contratti a tempo indeterminato, hanno un tetto massimo mensile di 650 euro a lavoratore e riguardano unicamente i giovani dai 18 ai 29 anni, prevalentemente del Sud, che soddisfino ad almeno una di queste tre condizioni: siano disoccupati da almeno sei mesi, abbiano una o più persone a carico o non abbiano studiato oltre la licenza media. Proprio quest’ultimo requisito appare poco condivisibile. Capiamo la preoccupazione del governo di andare incontro ai più svantaggiati. Ma il modello che inevitabilmente questo genere di provvedimenti favorisce è quello di un Paese che penalizza istruzione e specializzazione. Con il rischio, come sottolineano gli economisti euroscettici, che l’Italia si allontani dal centro dell’Europa, dove la percentuale di laureati è molto più alta, e ne diventi sempre di più la periferia, dove i Paesi “forti” possono pescare manodopera a basso costo.
«Un altro punto debole di questi incentivi», ha sottolineato subito un esperto di mercato del lavoro come Tito Boeri, «è che sono temporanei. Quando si hanno poche risorse da distribuire è meglio che vengano concentrate in pochi provvedimenti di lunga durata, come poteva essere un sussidio permanente per le retribuzioni più basse. Altrimenti c’è il rischio che gli incentivi, distribuiti su troppi interventi e per periodi limitati, si esauriscano senza avere inciso sull’economia reale. Insomma, che siano soldi buttati via». E se per gli under 30 le misure sono timide, per un’altra categoria che sta subendo in modo particolare la recessione, i cinquantenni senza lavoro da almeno 12 mesi, il decreto legge stanzia risorse così modeste (2 milioni di euro annui fino al 2015 per consentire agli enti pubblici di “corrispondere le indennità per la partecipazione ai tirocini formativi”) che si può facilmente prevedere un impatto bassissimo sull’economia.
Che ci fanno con 2 milioni di euro i cinquantenni senza lavoro? Altro che governo del fare…