Il padre di tutti gli sdoppiamenti di personalità

Creato il 05 novembre 2010 da Guchippai

Storia di Tomoda e Matsunaga (Tomoda to Matsunaga no hanashi) è un breve romanzo di Tanizaki Jin'ichirou. questo scrittore da noi è noto soprattutto per il suo romanzo erotico La chiave, dal quale negli anni ottanta venne tratto un film con Stefania Sandrelli. non l'ho mai letto, ma in compenso l'anno scorso ho preso in prestito dalla biblioteca La gatta, che ho trovato molto ironico e gradevole. questo libro qui invece parla di due uomini apparentemente diversissimi che si scoprono essere la stessa persona. la prima a sospettare è la moglie, la quale scrive a uno scrittore famoso il cui indirizzo ha ritrovato nella borsa dimenticata dal marito. lo scrittore, incuriosito, si improvvisa investigatore e alla fine riceve la confessione dello stesso Tomoda/Matsunaga. costui è affascinato a tal punto dall'Occidente da abbandonare la moglie incinta e trasferirsi a Parigi dove, dedito ai bagordi, finisce ben presto per alterare i propri connotati e il propro corpo fino a diventare davvero un altro uomo. questa vita però non dura a lungo e nel giro di alcuni mesi la nostalgia per la madrepatria e per le usanze tradizionali si fa sentire al punto da diventare un vero e proprio malessere fisico. Tomoda torna in Giappone e si ritrasforma nel mite e malaticcio Matsunaga, salvo poi ritornare Tomoda quando la voglia d'Occidente torna a rifarsi sentire. il tutto è come un'altalena, in cui l'attrazione/repulsione si alterna ai cambiamenti fisici: infatti, laddove Tomoda è grasso e gioviale, Matsunaga è al contrario pallido e noioso. non c'è soluzione per questa specie di malattia dell'anima e l'uomo, benchè abbia confessato il proprio segreto, sa già che continuerà ad alternare i ruoli finche avrà fiato per farlo. Tanizaki usa una trama paradossale per esprimere molto bene i sentimenti che molti giapponesi del suo tempo (il romanzo è del 1926) provavano; il fascino dell'Occidente è come il richiamo delle sirene d'Ulisse e può far perdere la testa anche all'uomo più probo, ma in fondo al proprio animo è pur sempre la giapponesità ad avere la meglio.


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