Il Paese dei Balocchi

Creato il 15 febbraio 2013 da Nonnaso @NonnaSo

Forse non ve lo dovrei dire, ma girare per profumerie mi ha sempre messo tristezza.

E non parlo di certi bugigattoli di paese, dove se entri con un’amica una delle due finisce per essere risputata in mezzo alla strada perché non c’è abbastanza spazio. Parlo di quelle megaprofumerie del centro, nei centri commerciali o nelle grandi città, dove entri e..ti si apre davanti una sterminata distesa di scaffali, e postazioni per la merce brandizzate dalle più famose firme della cosmetica internazionale.

La fanno da padrone, in posizione centrale, Chanel e Dior, e Lancome e poi via via, verso le periferie. In fondo, ci sono le marche discount, che sono poi quelle che vado a curiosare io, perché ogni tanto ci si scoprono delle vere chicche a basso costo, e alta soddisfazione (come gli smalti e i gloss Essence).

Le profumerie mi mettono l’ansia, quindi quando ci entro mi concentro sul minimo indispensabile che mi serve, e poi scappo via come se avessi il diavolo alle calcagna. Un po’, succede perché non so come orientarmi (ammetto la mia scarsa preparazione in materia – dovrei seguire i corsi di Clio- ), un po’ perché le commesse mi indispongono, con quell’aria saccente e un po’ infastidita con cui seguono ogni tua mossa, attente che provi il tester invece che intascarti qualcosa (mica sono defi, lo so che si usa il tester, e se per qualcosa non c’è il tester a disposizione, semmai è colpa tua..non mia!) già comunque convinte di averti individuata con un’occhiata, e che scuramente non comprerai nulla (o davvero ruberai qualcosa).

Le profumerie sono il territorio del piccolo chimico, piene di prodotti dai nomi incomprensibili e difficilissimi, e ogni volta che ci si entra c’è qualcosa di nuovo e avveneristico di cui non riusciremo mai a capire l’esatto impiego. E non parlo del rimmel “ciglia da gatto”.. fino a li ci arrivo, ma… quante di voi sanno l’esatto utilizzo e collocazione di quel putiferio di pennelli pennellini e pennelletti per gli occhi, che io a stento riesco a distinguere da quelli per labbra (E solo perché sono sistemati sotto delle belle etichette “per occhi” e “per labbra” nei relativi scomparti?

Insomma, le profumerie mi intimidiscono, e non faccio fatica ad ammetterlo. Ci entro solo per lo stretto necessario, e quasi come una condannata a morte che va al patibolo.

E dico quasi, perché nonostante tutto la tentazione è forte. Sarà il vago intenso profumo che ti attira da 50 mt sulla strada, all’ingresso delle profumerie, o sarà perché quando ci entra, una donna, in profumeria, comprerebbe tutto?

Io porterei a casa prodotto a bracciate, per provarli con calma, perché in fondo, i prodotti di bellezza sono quanto più si avvicini ad un lusso e ad una coccola che ci concediamo, quotidianamente secondo necessità oppure una tantum, quando vogliamo sentirci speciali, e perciò finiscono per diventare (almeno nel mio immaginario) una cosa privata. Da godersi senza che una commessa con la puzza sotto il naso ci osservi, c analizzi, storca il naso magari davanti a qualche nostra piccola imperfezione e (lungi dall’essere veramente preoccupate del nostro benessere) tenti inesorabilmente di venderci: la crema rughe giorno e notte, e anche quella metà e metà, la crema anticellulite e la spugna da massaggio, il correttore per quelle terribili occhiaie, e poi il fondotinta per coprire le imperfezioni della pelle e il fard e il blush per dare tridimensione. E poi il gel per le cuticole e la crema per le mani che sono secche e rovinate e, cosa sono quelle macchie? No così non va bene. E poi guarda che c’è l’offerta se compri otto scatole di crema per il viso c’è in offerta quella per il corpo.

E quando timidamente accenni che tu odi spalmare le creme, che quando le compri poi restano a morire di inedia nel tuo mobiletto del bagno, fino a che dieci anni dopo non le butti via, e che non metti nemmeno quella protettiva al mare a meno di non trovarti vicino all’Equatore… li si, che sei fregata.

Avete mai provato qualcosa di peggio dell’alzarsi di sopracciglio di una commessa di profumeria che, pur pagata per assisterti in tutto e per tutto, si tira indietro come se tu fossi uno scarafaggio, incredula, oltraggiata dalla tua mancanza di rispetto verso la sacra missione di bonifica che le è stata affidata, e ti volta le spalle, ritirandosi nel suo angolo di monitoraggio senza più degnarti di uno sguardo?

Le profumerie sono così, come il Paese dei Balocchi ti attirano con le loro mille promesse e incanti, ma sotto la patina di perfezione c’è il Barbafoco che ti aspetta: e ti fa sentire inadeguata, e sempre bisognosa di miglioramenti, correzioni, upgrade e sistemazioni. Insomma: sbagliata.

E mi perdonino i profumieri, le profumerie e le commesse di profumeria, non c’è nulla di personale contro di voi… ma mi spaventate a morte, con tutto quel vostro sapere delle mie manchevolezze. E mi indisponete anche, un tantino.



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