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Il Paese delle spose infelici

Creato il 10 novembre 2011 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Il Paese delle spose infelici

 

Anno: 2011

Distribuzione: Fandango

Durata: 82’

Genere: Drammatico

Nazionalità: Italia

Regia: Pippo Mezzapesa

 

Puglia, anni ‘Ottanta. In un paese di provincia che offre ben poche prospettive per il futuro, Veleno, ragazzo di buona famiglia, riesce ad entrare nella squadra di calcio di alcuni coetanei dei quartieri popolari grazie alla mediazione del loro bomber, Zazà. Nonostante la diversità degli ambienti di provenienza, Veleno e Zazà diventano presto amici. Durante un pomeriggio passato insieme in giro per il paese, i due assistono al salvataggio di una ragazza in procinto di gettarsi dal tetto di una chiesa. L’immagine di lei, bella come un angelo in volo, li lascia senza fiato. Annalisa diventa l’oggetto del loro desiderio al punto che decidono di fare di tutto per avvicinarla e conoscerne l’oscuro passato.

Il Paese delle spose infelici
Tratto dall’omonimo romanzo di Mario Desiati, Il paese delle spose infelici risulta per molti versi un’occasione mancata. Pippo Mezzapesa, al suo primo lungometraggio, dimostra padronanza nella gestione delle immagini, ma non riesce ad entrare nel dramma, nel vivo della realtà di questo gruppo di ragazzi abbandonati a loro stessi. A parte l’ambientazione, la storia è ricca di elementi dei quali non viene sfruttato il potenziale narrativo. I personaggi interagiscono poco dal punto di vista emotivo, per cui, anche se il racconto procede, in realtà non accade molto.

 

In concorso nella selezione ufficiale del Festival Internazionale del Film di Roma 2011, il film è stato realizzato con il contributo di Apulia Film Commission.

Nel cast, oltre Nicolas Orzella nel ruolo di Veleno, Luca Schipani in quello di Zazà, Aylin Prandi in quello di Annalisa, anche Valentina Carnelutti, Rolando Ravello e Teresa Saponangelo.

Ginevra Natale

Il Paese delle spose infelici
Scritto da il nov 10 2011. Registrato sotto IN SALA. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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