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Dici pane e pensi a qualcosa di vecchio quanto il mondo, sinonimo di cibo ("il pane quotidiano"), di rassicurante bontà ("buono come il pane") di schiettezza e di valori legati alla terra ("pane al pane").Tante cose belle, ma inevitabilmente ammantate di una patina retrò, quasi fuoriluogo di questi tempi.Eppure, insospettabilmente e nonostante un costante calo dei consumi, il pane è vivo e vegeto, trendy oggi come non lo è mai stato.Se per i nostri nonni il pane era il cibo, e tutto il resto companatico, se ancora negli anni Settanta ci si sfamava di pane, tanto da consumarne 350 grammi al giorno, oggi ci si approccia a quella magica mistura di acqua e farina con la stessa riverenza che si riserva ad un buon vino, un pregiato taglio di carne, una varietà di ortaggi in via d'estinzione. La pagnotta come base dell'alimentazione è defunta sotto le bordate di più moderni principi nutrizionali, attaccata e sconfitta dai suoi sostituti, prima gli opulenti grissini, poi i pratici cracker per arrivare alle evanescenti gallette di riso. Oggi un italiano medio consuma solo 85 grammi di pane al giorno, ma pare lo faccia più consapevolmente, della serie "poco ma buono". Il pane di qualità insomma tira, sull'onda di un interesse per il buon cibo che non accenna a sopirsi nemmeno in tempi di crisi nerissima (i successi imprenditoriali di Eataly e di altre iniziative legate al cibo top insegnano). E' la rivincita dei fornai che fanno il pane e non si limitano a smerciarlo (in Italia sono 23 mila) contro il pane industriale normalizzato se non addirittura imbustato e preaffettato. Ma è anche un momento di scoperta o riscoperta: il pane si può (anche) fare in casa, e se per caso nel nostro condominio non disponiamo di un forno a legna (guarda un po') ci si può accontentare di uno dei tanti modelli di macchina per il pane, meraviglia tecnologica che semplifica ma non svuota per nulla un gesto che come pochi altri riporta al concetto di casa, calore, ospitalità.Noi, che in quanto a trend setting culinario non ci sentiamo inferiori a nessuno, da mesi annusiamo nell'aria profumo di pane fragrante. Anche se non siamo dei grandi consumatori per motivi….ehm…dietetici, non disdegniamo di viziarci ogni tanto con del pane buono…ma proprio buono! Come quello ai semi di Eataly, fatto con le farine macinate a pietra dal Mulino Marino o quello, delizioso, che si può trovare da Andrea Perino, boutique del gusto panificatorio in pieno centro città (via Cavour 10): una cornucopia di pani di tipo diverso, da quelli tirolesi (i nostri preferiti), fino ad un meraviglioso pane a cassetta affettato al momento che nulla a che vedere con i mefitici pancarrè del supermercato…Per il pane fatto in casa ci stiamo attrezzando. Vi terremo informati, intanto vi suggeriamo la lettura di "La macchina del pane", goloso testo di Jennie Shapter che potete trovare qui oppure a 10 Euro da Eataly di via Nizza.
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