Diciamolo, la festa del papà è come la festa della donna. Ieri girando per la città ho scoperto molti papà, tantissimi papà in giro con i loro figli piccoli. Mai assistito così a schiere di carrozzine e passeggini trainati da papà, a bimbi in braccio, a mano a mano e via dicendo.
Ieri infatti era la festa del papà e come accade durante la “festa della donna” i padri hanno libera uscita con i loro figli convincendosi che un’uscita da soli con i loro figli fosse sinonimo di presenza paterna (un pò come quelle donne che quando escono l’otto marzo da sole a vedere spogliarelli si sentono emancipate).
Questo scenario, negli altri paesi, accade tutti i giorni: i padri non hanno paura di portare i loro figli a spasso e occuparsi di loro. Nella mia Italia invece questo accade molto meno spesso: fare il padre viene percepito ancora oggi dall’opinione pubblica come una perdita della virilità. E veramente mi chiedo come mai, in un Paese come questo, siano sorti i disagi dei padri separati se ancora vige lo stereotipo del “mammo”.
Mi attrae molto la figura di un papà con un bimbo in braccio, quasi assente in pubblicità, nei film (c’è perfino chi ha creato una sitcom chiamata “il mammo” per indicare una figura paterna che sta 24h su 24 con i figli, che poi non so se fosse ironica perchè non l’ho mai vista) e nei media in generale.
Non ho mai visto uno spot di pannolini che ha come protagonista un papà che cambia il figlioletto, mai uno spot di pappe altri articoli per bambini con papà che si prendono cura di loro ed è un peccato, un’arretratezza tutta italiana.
Mi è capitato anche di vedere spot con padri imbranati, incapaci di badare ai figli e fare le trecce alle loro figlie e mi chiedo perchè ancora oggi il regno di un papà non può essere anche la casa?
Fare il genitore non è una cosa semplice, infatti inorridisco ogni volta che in pubblicità assisto a mamme perfette che non sbagliano mai nulla, quante aspettative ancora oggi si hanno solo sulla mamma (e che pesano tutte sul suo groppone) come se tutte le donne avessero istinto materno?
La famiglia etero è formata da due persone-uomo e donna- perchè cancellare la partecipazione dei padri/mariti? Si parla tanto di famiglie gay e della loro imperfezione ma poi sono proprio quelle etero a fallire.
La maternità in Italia viene in apparenza esaltata, quasi sacra, ma in realtà vista quasi come un dovere. E’ ancora la donna oggi ad occuparsi dei bambini e spesso se il prodotto-figlio non è venuto uno stinco di santo la colpa si da sempre e solo alla mamma. E il papà dov’era? perchè questa deresponsabilizzazione? Per non parlare degli scarsi diritti che le madri godono nel mondo del lavoro e del rischio di licenziamento….
Forse se si spartissero i compiti la vita potrebbe diventare semplice pure per le madri. Quando arriva l’estate, la mia città si riempie di famigliole di turisti provenienti da paesi come la Germania, l’Inghilterra e la Francia; noto che lì è tutto diverso: innanzitutto c’è più unione delle famiglie e i papà stanno dietro i figli come fanno le mamme, mentre i turisti italiani sono sempre stressati e le mamme urlano e corrono dietro i loro figli molto apprensive e quasi sembrano pentite di averli portati in vacanza, mentre i papà italiani spesso li trovi spaparanzati a leggere il giornale, menefreghisti di tutto “tanto c’è la mamma”.
C’è qualcosa che non va nelle famiglie italiane? Si parla tanto di sacralità della famiglia, sempre al centro di tutto, ma poi si presentano scene simili e parlo di famiglie normali (non quelle violente).
La partecipazione dei padri italiani alla famiglia è quasi assente. Davvero mi sembra strano che si parli tanto di “padri separati” se poi si è assenti durante il matrimonio. Lo dico, io sono dalla parte dei papà, e la questione dei padri separati negli ultimi anni è finita in cattive mani, strumentalizzata da persone senza scrupoli per spargere odio verso le donne e indicarle come quelle che inventano gli abusi per legalizzare una presunta sindrome chiamata Pas.
La questione dei padri-separati è un’altra. Non è che le madri-separate navighino nell’oro, anzi, spesso sono anche più povere e discriminate, ma spesso queste pseudo associazioni degli ultimi anni non parlano di padri-separati ma di mariti separati! Anche lì la figura del padre è solo un tabù e i figli sono oggetti di ricatto. Ma cosa possiamo aspettarci da questi maschilisti (che poi si scopre che non hanno nemmeno figli)?
Hanno clonato i nostri gruppi, i nostri blog e spazi, sarebbero queste persone a sostegno della paternità? No, quello è solo un pretesto per legittimare le loro azioni! Questo è il vero blog dalla parte dei padri (anche quelli separati) ma anche dalla parte delle madri, dei figli, di tutti.
C’è una questione maschile su cui discutere ma non si può lasciare nelle mani di gente senza scrupoli solo per spargere odio di genere. Mi piacerebbe che i padri potessero passare più tempo con i loro figli (ma non solo il 19 marzo) avere il CONGEDO DI PATERNITA’ e avere il diritto di essere padri dopo la separazione solo quando se lo meritano (così anche per le madri ovvio, nessuna di noi ha mai sostenuto che le madri sono tutte buone).
Per quanto riguarda il condedo di paternità, siamo l’unico Paese in occidente che non da diritto ai padri di averlo e spesso non solo tutto il peso cade sulle mamme, spesso con conseguenze disastrose, quali depressione post-partum (che non è nemmeno riconosciuta), licenziamento della madre perchè spesso senza il congedo di paternità, quello alla madre è più lungo e quindi più costoso.
Sapete cosa manca? La mentalità e i servizi! L’immagine della famiglia italiana è ferma agli anni ’50 e spesso questa visione è presente nelle menti ci governa. Mancano i servizi a sostegno della maternità di oggi che non è quella di una volta perchè la mamma lavora (asili nido, asili aziendali ecc…) e nemmeno a sostegno della paternità (manca il congedo di paternità che permeterebbe ai neo-padri di stare più accanto ai loro figli.
Manca la mentalità: i padri si sentono meno virili se portano il loro bimbo a spasso, le mamme italiane si comportano da chiocce e sono spesso restie alla partecipazione dei papà, i padri italiani spesso si comportano da bambini e si lamentano quando la neo-mamma dedica più attenzioni al suo bambino.
Ma ci sono anche padri che vorrebbero passare più tempo con i loro figli ma i loro ritmi di lavoro glielo impediscono. Bisogna cambiare cultura perchè questo faciliterebbe anche la vita alle mamme, quante avranno più tempo libero lasciando più spesso il figlio al papà?
Mary