Mi scuso se intervengo solo oggi riguardo alle parole del papa sul preservativo. Ero all’estero e non mi è stato possibile essere più tempestiva. Ormai sarà stato detto di tutto e il contrario di tutto sull’argomento, ma lo stesso non riesco a trattenermi dal fare un ragionamento sugli estratti dal libro intervista di Benedetto XVI Luce del mondo anticipati dai giornali. Egli, tra l’altro, afferma:
“Vi possono essere singoli casi giustificati, ad esempio quando una prostituta utilizza un profilattico, e questo può essere il primo passo verso una moralizzazione, un primo atto di responsabilità per sviluppare di nuovo la consapevolezza del fatto che non tutto è permesso e che non si può fare tutto ciò che si vuole. Tuttavia, questo non è il solo modo vero e proprio per vincere l’infezione da HIV. È veramente necessaria una umanizzazione della sessualità”.
Tutto questo è stato considerato un’apertura del papa ai preservativi per prevenire l’infezione.
Io penso che aprire ai preservativi significa consentirne l’uso alle coppie sierodiscordanti, costituite cioè da una persona positiva e una negativa. Stanno tutti lì a riempirsi la bocca con la parola famiglia, ma non sono anche queste famiglie? Non hanno il diritto di amarsi senza infettarsi l’un l’altro?
Aprire ai preservativi significa anche far vivere alle persone con HIV una vita normale senza dover tagliare di netto da essa una parte importante come il sesso.
Aprire ai preservativi vuol dire anche permettere a tutti gli individui di vivere la sessualità senza mettere a rischio la propria e l’altrui vita.
E invece Ratzinger, chissà perché, nel fare questo passo, solo apparentemente libertario, è partito dalla “prostituta”, al femminile si badi bene: non lo sa che fra le persone che si prostituiscono vi sono anche uomini e transessuali? In questo modo, a mio parere, si colpiscono contemporaneamente le donne e coloro che si prostituiscono, dipingendoli come untori e untrici.
Insomma, se la “prostituta” usa il preservativo con il cliente chi si protegge da chi? Lo sa Ratzinger che i veri untori semmai sono gli uomini che offrono più denaro per avere prestazioni non protette?
Mi viene da pensare, Santità, che ancora ne devono fare di strada le sue scarpine rosse prima di arrivare a una reale apertura ai preservativi.