Il Papa che non conosco, e che già amo

A pagina 5 del “Corriere della Sera” di ieri campeggiava il ritratto dei dieci papabili: non una parola su Jorge Mario Bergoglio. Se il primo quotidiano d’Italia non ci aveva neppure pensato, immagino di non essere il solo ad essere rimasto sorpreso nell’apprendere il nome del nuovo Papa. Di lui, dell’ormai ex cardinal Bergoglio, so quindi poco, eccettuate l’allergia a certo clericalismo e la chiarezza sui temi etici. Con una lettera del 2010, per dire, stroncò di brutto il matrimonio gay: «Qui c’è l’invidia del Demonio», scrisse ricordando l’esistenza di quel Demonio di cui tanti, ahinoi, oggi dubitano.

Ma dell’ex cardinal Jorge Mario Bergoglio, a parte questo, so davvero poco. Un po’ me ne dispiace. Pazienza: rimedierò. Nel frattempo posso però dire che di Papa Francesco I, invece, qualcosa so. So che è timido, umile e deciso a non nasconderla, la sua umiltà. So che mi ha dato l’impressione di essere quasi impaurito, ieri, dinnanzi al gigantesco compito che lo attende. So che ci ha chiesto di pregare per lui e so pure di aver già pregato con lui, con tutta la Chiesa, con fede e semplicità, con le tre preghiere che imparai per prime. So che è il Papa che non conosco, che voglio conoscere. E che già amo.